Superlega, JP Morgan non lascia, ma rilancia: "Pronti dare supporto al calcio europeo"

Il co-presidente della banca che finanziava il progetto della Super League: "Speriamo che la Superleague, la Fifa, l'Uefa e le leghe nazionali si riuniscano insieme e trovino una soluzione: che sia la Superleague o una qualche altro progetto. E a quel punto noi saremo sempre pronti a dare il nostro supporto al calcio europeo"
Superlega, JP Morgan non lascia, ma rilancia: "Pronti dare supporto al calcio europeo"

TORINO - Cosa fa adesso la più grande banca del mondo che aveva finanziato il progetto Super League? Non abbandona, come erroneamente è stato scritto nelle ultime ore, basandosi su un comunicato della stessa banca. Anzi, rilancia! Lo spiega, in un'intervista alla tv economica Bloomberg nel programma “Front Row”, Daniel Pinto, co-presidente e responsabile delle operazioni di JP Morgan, banca che ha una capitalizzazione di mercato di oltre 420 miliardi di dollari.

IL FATTORE EMOTIVO - «Non credo che dalla vicenda Super League possa derivare un danno per la reputazione. E' calcio... C'è sempre molta emotività intorno al calcio. Quello che posso dire è che noi abbiamo preparato un progetto di prestito per un cliente. Non è nostro compito decidere quale sia il modo migliore nel quale il calcio possa operare in Europa e nel Regno Unito. Ora speriamo che la Super League, la Fifa, l'Uefa e le leghe nazionali si riuniscano insieme e trovino una soluzione: che sia la stessa Super League o un qualche altro progetto. E da quel momento, ovvero da quando le varie componenti troveranno una soluzione, che sarà sicuramente meglio se concordata insieme, noi saremo sempre pronti a dare il nostro supporto al calcio europeo». Insomma, JP Morgan rilancia e non può che essere un'eccellente notizia per il calcio europeo che, evidentemente, viene giudicato un buon affare da parte di uno dei colossi della finanza mondiale. E se proprio si volesse dare un'interpretazione estensiva al pacato messaggio di Pinto è: smettete di litigare, tirate fuori un progetto e noi siamo pronti a metterci i soldi. Tanti soldi.

ASCOLTIAMO I TIFOSI - Aggiunge Pinto nell'intervista a Bloomberg: «Non ci siamo sentiti trascinati in qualcosa che non ci aspettavamo. Anche perché ci aspettavano che questa cosa sarebbe stata una questione emotiva, che ci sarebbero state persone con idee differenti e questo è quello che è accaduto». Parole alle quali ha fatto seguito il comunicato di questa mattina, interpretato come un addio alla Super League, ma che in realtà era un ulteriore chiarimento su come la JP Morgan ha vissuto, da fuori, la clamorosa evoluzione della vicenda da domenica a oggi. «E' chiaro che abbiamo giudicato male la grandezza dei sentimenti che questo accordo avrebbe creato e impareremo da questa esperienza come società. Alla fin, i tifosi del calcio sono stati ascoltati forte e chiaro e questo è ciò che importa di più».

NON FINISCE QUI - Insomma, non un disimpegno, ma una mano tesa al mondo del calcio europeo che, evidentemente, può trovare in Pinto e la JP Morgan un interlocutore dall'altissimo profilo. Cosa significa questo? Che il piano per un torneo di alto livello resta in piedi, che può eventualmente coinvolgere le massime istituzioni calcistiche (escluse nel primo progetto di Super League) e che esiste ancora un grosso finanziatore interessato a mettere soldi nel calcio, soprattutto se ci fosse un progetto interessante.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...