Juve sconfitta in casa dall'Empoli: inizia male il dopo Ronaldo

Mancuso condanna i bianconeri. Allegri dovrà sfruttare la sosta per trovare un nuovo assetto e recuperare mentalmente i suoi in vista del Napoli
Juve sconfitta in casa dall'Empoli: inizia male il dopo Ronaldo© Getty Images

TORINO. Non poteva iniziare peggio il dopo Cristiano Ronaldo per la Juventus, incapace di segnare un gol all’Empoli e sconfitta meritatamente allo Stadium dalla squadra di Andreazzoli. Ad appena un punto dopo due partite, per giunta contro due avversarie di valore oggettivamente inferiore, al di là di quello che si è visto in campo, a Massimiliano Allegri non resta che sfruttare la sosta per le nazionali per trovare un nuovo assetto (aiutato magari anche dal mercato) e recuperare anche mentalmente i suoi in vista della durissima trasferta di Napoli. Sosta in cui dovrà però fare a meno di gran parte della rosa, il che complica decisamente il suo compito.

Perso Ronaldo, il tecnico bianconero contro l’Empoli rinuncia dall’inizio anche a Morata, presentando un attacco senza centravanti, con McKennie trequartista alle spalle di Chiesa e Dybala, sostenuti dagli inserimenti di Rabiot e Bentancur, mentre Danilo fa la guardia davanti alla difesa. Formata da Bonucci e De Ligt al centro, Cuadrado e Alex Sandro sulle fasce, entrambi sempre pronti ad appoggiare la manovra offensiva. Andreazzoli conferma il 4-3-1-2 visto contro la Lazio (Luperto per Romagnoli in difesa l’unico cambio), con Bajrami trequartista alle spalle di Cutrone e Mancuso e il gioiello Ricci e Bandinelli mezzali pronte all’inserimento.

Aveva chiesto una Juve arrabbiata per i due punti lasciati a Udine, Allegri, e i bianconeri lo accontentano con un inizio forsennato, in cui la difesa dell’Empoli è costretta agli straordinari e Chiesa prima impegna Vicario (3'), poi lo costringe a un mezzo miracolo (11') dopo una strepitosa azione personale. Di certo meno contento, il tecnico bianconero, per il contropiede subito al 13' e sventato in angolo da Bonucci. E meno contento che mai quando al 21' Bajrami serve Bandinelli alle spalle di Cuadrado, dando il là all’azione del vantaggio empolese, firmato da Mancuso che approfitta di un rimpallo in area e di una distrazione in marcatura di Alex Sandro. Visto che entrambi i pericoli sono nati sulla fascia destra e che l’Empoli prende coraggio, Allegri potenzia le fasce passando al 4-4-1-1 con Chiesa e Rabiot larghi e McKennie alle spalle di Dybala, che al 30' viene spinto a terra in area da Luperto: Ghersini però valuta come contrasto quello che sembra un chiaro rigore. Si tratta però di un episodio: la Juve ha accusato il colpo e fatica a riordinare le idee, sfiorando anche l’autogol con un retropassaggio di testa di Chiesa che Szczesny alza in angolo, mentre l’Empoli ha acquisito sicurezza.

Nell’intervallo Allegri corre ai ripari inserendo Morata al posto di McKennie e al 2' una sponda dello spagnolo manda al tiro Dybala, ma nel frattempo anche Haas ha chiamato in causa Szczesny, mentre al 3' lo fa Bajrami. La Juve continua a faticare a e così al 10' il tecnico inserisce anche Bernardeschi al posto di uno stanco Rabiot (al rientro dopo un mese di stop). Neanche questo cambio però spezza l’inerzia di una partita che l’Empoli controlla senza soffrire troppo (un paio di conclusioni da fuori di Dybala attorno al quarto d’ora le uniche concessioni), dando anzi la sensazione di poter far male alla Juventus. Al 21' arriva anche il momento di Locatelli, che ha il compito di alzare la qualità in mezzo al campo rilevando Bentancur, e di Kulusevski che rimpiazza Chiesa, progressivamente calato dopo un grande avvio. Proprio i nuovi entrati vanno vicini al pari al 25', ma Locatelli in spaccata mette fuori il cross basso dello svedese. Nonostante le forze fresche messe in campo da Allegri, però, l’Empoli continua a essere più brillante sul piano fisico e più ordinato tatticamente, concedendo il minimo e impegnando Bonucci e De Ligt, se non Szczesny. La clamorosa vittoria assume così contorni sempre più naturali col passare dei minuti, fino a diventare realtà.

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