Cottarelli: "Con Interspac vogliamo rafforzare l'Inter"

A Milano una tavola rotonda per parlare dell'azionariato popolare: "Contiamo di presentare una proposta nel giro di un paio di mesi". Malagò: "È una delle possibili risposte alla crisi del calcio"
Cottarelli: "Con Interspac vogliamo rafforzare l'Inter"© ANSA

MILANO - "È un modello che può funzionare per l'intero calcio italiano, non solo per l'Inter. Ringrazio la società perché ci ha riportato a vincere lo scudetto e penso che ce la giocheremo anche quest'anno. Come Interspac l'obiettivo è rafforzare il club con il supporto dei tifosi interisti". Così il presidente di Interspac Carlo Cottarelli durante la tavola rotonda "Se non ora quando?" tenutasi a Milano per parlare dell'azionariato popolare nel calcio. Un progetto ambizioso pronto per partire nei prossimi mesi: "Abbiamo scelto già un advisor che ci aiuterà a stilare un piano di governance dettagliato - continua Cottarelli -. Contiamo di presentarla nel giro di due mesi, entro la fine di novembre. Seguiamo il modello del Real Madrid, del Barcellona e della maggior parte delle squadre tedesche, ma in questo caso si tratterebbe di un caso unico: i tifosi comprerebbero una società da un investitore estero. Ovviamente ci sono grosse difficoltà da superare, come il dover coordinare un numero potenzialmente enorme di persone, ma tutto nasce dalla passione e dalla voglia di smentire il luogo comune che noi italiani siamo troppo individualisti per fare qualcosa insieme".

Azionariato popolare e Interspac: il commento di Malagò

In 100mila hanno già manifestato l'interesse sul progetto Interspac. Giovanni Malagò, presidente del Coni, è intervenuto al seminario con un videomessaggio: "Sul tavolo ci sono alcune idee per cercare di risolvere un problema sotto gli occhi di tutti, una crisi finanziaria che attanaglia i bilanci di quasi tutte le società. In più c'è stata la pandemia, i ricavi sono scesi in maniera preponderante e al tempo stesso non mi sembra che ci sia stata altrettanta volontà di abbassare i costi tenendo presente quello che non si sarebbe incassato in termini di fatturato. Oggi bisogna sicuramente fare qualcosa di diverso, una delle risposte è l'azionariato popolare. Esiste già in Spagna e in Bundesliga - ha aggiunto il numero uno dello sport italiano -. Avere una forma al 100% che consenta di avere un azionista tifoso è un sogno chimerico, ma potrebbe essere un presupposto che forse può dare una mano a risolvere se non del tutto almeno parzialmente i problemi di carattere finanziario. È una spinta coraggiosa che non mi sento di escludere".

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