Vezzali ai club: "Pronti agli aiuti, ma il calcio faccia la sua parte"

Il sottosegretario allo Sport: "I problemi c'erano anche prima del Covid. Non si possono chiedere aiuti di Stato, servono riforme"
Vezzali ai club: "Pronti agli aiuti, ma il calcio faccia la sua parte"© ©Ufficio stampa Presidenza della Repubblica

Valentina Vezzali, Sottosegretario allo Sport, annuncia nuovi interventi a favore del calcio, ma allo stesso tempo chiede alle società di serie A di fare la propria parte. "Una premessa: il calcio italiano è un pilastro dello sport italiano, e non è solo quello super professionistico della serie A, dentro cui pure viaggiano realtà diverse. Ma l'attenzione del Governo - dichiara in un'intervista concessa al Sole 24 ore -  deve essere rivolta a tutto lo sport e alle difficoltà che sta affrontando. Riguardo al calcio siamo intervenuti, pur nelle oggettive e gravi difficoltà del momento, con il credito d'imposta del 50% sulle sponsorizzazioni e con i ristori sui tamponi e altre spese sanitarie".

Vezzali ai club: "Basta aiuti di Stato"

La Vezzali continua: "Non dimentico poi le misure di cui hanno usufruito i club nel 'Decreto Crescita' e di quello degli 'impatriati', oltre alle agevolazioni sulle imposte. Lo sport, e il calcio, non devono però dimenticare come la crisi sia antecedente al Covid. Non si possono solo invocare aiuti di Stato: il Governo e la politica possono spingere sull'acceleratore, ma per un reale cambio di passo, c'è bisogno che anche il calcio cominci a correre". Dal sottosegretario allo Sport una buona notizia sul fronte sponsorizzazioni legate al betting e sul prelievo sul giro d'affari a favore dei club di calcio: "date le circostanze, credo possa essere ragionevole ipotizzare una diversa e costruttiva regolamentazione che, mantenendo ferma la lotta alla ludopatia, consenta di sfruttare quei budget che comunque sono destinati ai club".

La Lega Calcio contro Gravina: lettera a Vezzali e a Malagò

I club della serie A chiedono aiuto alla Vezzali e a Malagò e si schierano contro Gravina. Le venti società hanno inviato una lettera al sottosegretario allo Sport e al presidente del Coni in cui contestano la riforma voluta dal presidente della Figc sullo statuto e la governance della Lega Serie A. I club spiegano che la pretesa della Federazione "non sia conforme al diritto" e che la Lega, essendo una associazione privata, non può essere limitata nella sua autonomia "se non in presenza di motivi di interesse pubblico".

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