Indice di liquidità: vince Lotito, ma la Figc lo porta al Tar. E c'è il rischio caos

Il Collegio di Garanzia presso il Coni dà ragione alla Lega di Serie A (ma l'unica squadra fuori dai nuovi parametri era la Lazio): uno schiaffo politico di Lotito a Gravina, ma ci sarà un nuovo round in tribunale. E nel frattempo c'è il rischio che saltino tutti i controlli economici della Federcalcio sui club
Indice di liquidità: vince Lotito, ma la Figc lo porta al Tar. E c'è il rischio caos© ANSA

TORINO - C'era una sola squadra fuori dai parametri dell'indice di liquidità: la Lazio, per 2 milioni e cinquantamila euro. C'era un ricorso presso la giustizia sportiva (più precisamente preso il Collegio di Garanzia dello Sport). E Lotito l'ha vinto. Sfidare il presidente della Lazio in quelle aule è più o meno come sfidare il Real Madrid in Champions League. Di solito vincono loro. E così il contenzioso sul quale la Lega e la Figc hanno litigato ferocemente negli ultimi mesi si risolve con una vittoria della Lega, dopo che tutti i club della Lega stessa, tranne la Lazio, si erano sforzati per mettersi in regola con il famoso (o famigerato) indice dello 0,5 che obbliga le società a garantire la solvibilità di almeno metà delle spese previste nella stagione, per potersi iscrivere al campionato. Il Bologna ha varato un aumento di capitale per coprire 17 milioni, il Lecce ne ha messi 4. La Lazio avrebbe dovuto metterne due, ma da oggi non deve più.

LA DECISIONE - Il Collegio di Garanzia ha deciso che l'indice di liquidità non può essere un criterio per l'ammissione al prossimo campionato, per lo meno non come è stato concepito, ovvero considerando la situazione dei conti dei club al 31 marzo. Un dettaglio che secondo il Collegio (che ha deliberato a sezioni unite) dà una connotazione di retroattività della norma, rendendola incostituzionale. Almeno così trapela, perché al momento esiste solo il dispositivo, non le motivazioni.


EFFETTO VALANGA - La Lega, ovviamente, esulta. La Figc è furente: non solo perché salta l'indice di liquidità come parametro per la concessione della Licenza necessaria a iscriversi al campionato, ma perché la formulazione del dispositivo potrebbe far saltare tutti i controlli economici che la Figc effettua sui club di ogni categoria. È una la frase incriminata, quella in cui si parla genericamente di «annullare i provvedimenti impugnati nella parte in cui si prevede che la verifica del possesso del requisito dell’indice di liquidità sia fissata in un termine antecedente alla chiusura dell’esercizio in corso». Un'interpretazione letterale di questo concetto annullerebbe qualsiasi controllo trimestrale, ma obbligherebbe la Figc ad attendere il deposito dei bilanci (a settembre/ottobre), quindi senza la possibilità di regolamentare l'iscrizione ai campionati che verrebbe garantita a tutti e non solo a chi ha i conti a posto (visto che si potrebbero controllare solo dopo). Tutti, invece, si vedrebbero garantita una virtuale impunità in caso di sforamento dei conti. E, pronunciata all'inizio della campagna acquisti, questa sentenza potrebbe avere anche qualche effetto.


IL RICORSO - La Figc, però, non ci sta. Ha deciso di impugnare la sentenza al Tar e, per questa ragione, ha chiesto di accelerare la stesura delle motivazioni. Ma è una corsa contro il tempo proibitiva, visto che la scadenza per l'iscrizione ai campionati è fissata al 22 giugno e, difficilmente, la Federcalcio può riuscire a ribaltare la decisione del Collegio di Garanzia in tempo per reintrodurre l'indice di liquidità entro quella data.


COSA SUCCEDE ORA - Quindi? Quindi la Lazio si iscriverà regolarmente al prossimo campionato di Serie A, pur sforando di due milioni di euro il parametro stabilito dalla Figc. Per Lotito, tuttavia, il successo non è certo finanziario, quanto politico: una battaglia che la Lega sembrava aver perso (e la cui vittoria, per contro, rafforzava la già salda posizione della Figc di Gravina) è stata invece vinta e il presidente della Lazio ne esce, al momento, rafforzatissimo, anche all'interno della stessa Lega di Serie A. Certo, se il Tar desse ragione alla Figc, tutto tornerebbe come prima. E la Federcalcio è convinta di poter vincere, ritengo il dispositivo del Collegio un pastrocchio non del tutto comprensibile. Inoltre c'è il problema della competenza del Tribunale che, presso il Tar, potrebbe essere un'arma affilata: lo statuto del Coni dice che non si può adire direttamente al Collegio di Garanzia prima di essere passati per i giudici endofederali (ovvero il Tribunale e la Corte), unica eccezione concessa è se la materia è considerata da  "Sezione Speciale" del Collegio. Perché se effettivamente era materia da "Sezione speciale", non può essere giudicata dalle sezioni unite, ma - appunto - dalla "Sezione speciale". Viceversa l'iter avrebbe dovuto iniziare dal Tribunale della Figc e poi passare dalla Corte Federale per poi approdare al Collegio di Garanzia (una specie di Cassazione dello Sport). La battaglia, insomma, è appena iniziata e Lotito ha vinto solo il primo round.

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