Mbappé rivela tutto: le telefonate di Macron, il Real e il Psg

Il fuoriclasse ha svelato numerosi retroscena legati alla permanenza nel club parigino, all'offerta dei 'Blancos' e al suo rapporto con il presidente francese: i dettagli
Mbappé rivela tutto: le telefonate di Macron, il Real e il Psg© EPA

PARIGI (Francia) - "A Parigi c'è una pagina completamente bianca e ho la magnifica opportunità di riempirla. Bisogna pensare in modo diverso: andare al Real Madrid era la scelta più semplice, ma ho questa ambizione personale". Intervistato dal periodico statunitense Sports Illustrated, Kylian Mbappé ribadisce le ragioni che lo hanno spinto a rinnovare con il Paris Saint-Germain, rifiutando così le avances del Real Madrid e di Florentino Perez. "Sono francese, un figlio di Parigi, vincere qui sarebbe qualcosa di veramente speciale, significherebbe poter scrivere il tuo nome nella storia del tuo Paese per tutta la vita - racconta - Macron? Ci sono state diverse telefonate fra dicembre e marzo. Mi chiamava sempre per dirmi: 'so che vuoi andare via ma sei molto importante in Francia, non voglio che te ne vada, hai la possibilità di fare la storia qui dove tutti ti vogliono bene'. L'ho apprezzato anche se era una cosa completamente folle: il presidente della Francia che ti chiama per dirti di rimanere". Mbappé è anche tornato sugli insulti razzisti ricevuti dopo l'eliminazione dei Bleus nell'ultima edizione degli Europei, confermando di aver seriamente pensato di lasciare la nazionale. "Non potevo giocare per la gente che pensa che sono una scimmia", confessa.

Mbappé: "Non ho lasciato la Francia per dare un messaggio ai più giovani"

L'attaccante, sempre in tema nazionale, ha successivamente fatto marcia indietro: "Mi sono preso un po' di tempo per riflettere, tutti i miei compagni di squadra mi incoraggiavano ad andare avanti. Credo che non fosse un bel messaggio darsi per vinto quando le cose non vanno come speri. Credo anche di essere un esempio per molte persone e non potevo dare quel messaggio". "Non ho lasciato la nazionale perché era un modo di dire ai più giovani: siamo più forti di tutto questo", ha chiarito l'asso francese, che nell'ultimo match di Ligue 1 contro il Lorient è stato meno esplosivo del suo solito, venendo poi sostituito all'85' dal tecnico Galtier (al suo posto Pablo Sarabia, ndr) a causa di un piccolo fastidio muscolare.

 

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