Italia, sospiri di sollievo per sè e per Tonali

Il centrocampista del Milan era uscito in barella per un colpo alla testa, poi gli esami e le rassicurazioni: “sto bene”. Gli azzurri, battendo l'Albania, hanno mostrato orgoglio in una gara in cui avevano tutto da perdere.
Italia, sospiri di sollievo per sè e per Tonali© EPA

TIRANA - La vittoria contro l’Albania (3-1 in rimonta) certo conta e fa morale in relazione a ciò che vedremo in seguito, ma la notizia più bella per l’Italia è arrivata quando i compagni hanno visto Sandro Tonali salire con le proprie gambe i gradini della scaletta che conduceva all’aereo su cui di lì a poco gli azzurri sarebbero ripartiti da Tirana per rientrare a Firenze. Perché lo spavento era stato grosso quando, ha fine primo tempo, il centrocampista del Milan ha battuto violentemente la testa, cadendo, sul prato dell’Air Arena Kombëtare dopo l’ennesimo duro contrasto con Bare. Un tipetto, il centrocampista dell’Espanyol, con una grinta e un fisico che ricordano molto Furino - e che lo stesso Edoardo Reja definisce “il suo guerriero” - ma che ieri sera, francamente, ha esagerato un poco, considerando il contesto. Che la situazione fosse complicata lo si è capito subito: Tonali immobile, fuori in barella e con il collo bloccato per evitare movimenti. Sempre cosciente, però e per fortuna. La corsa in clinica e i successivi esami hanno spento la paura e lo stesso Tonali ha rassicurato tutti con un messaggio social ormai dopo la mezzanotte: “Sto bene e sono fiero di questo gruppo, di questa Italia”.

Per l'Italia di Mancini sono prove di futuro

Un’Italia che ha onorato moralmente una partita dalla quale aveva tutto da perdere, considerate la differenza di motivazioni. Roberto Mancini ha proseguito nell’inesausta ricerca di nuovi assetti e di interpreti futuribili: con l’ingresso di Fagioli, Pinamonti e Pafundi (17 anni tra 4 mesi, il più giovane da 100 anni a questa parte e il terzo nella storia azzurra) salgono a 54 i del lanciati dall’attuale ct. E’ evidente che la ricerca sia indirizzata in ottica del prossimo Mondiale. Da capire, però, e l’Italia sarà in grado di reggere questo 3-4-3 interessante nella fase offensiva ma che protegge poco la difesa. Ma il percorso è solo all’inizio: domenica l’amichevole a Vienna e poi ci si siederà, mosci assai, davanti alla tv per guardare il Mondiale degli altri. «Sì. Lo guarderà - ha garantito Mancini - ma avremmo meritato di esserci ed è assurdo che chi vince l’Europeo non sia qualificato di diritto: è la competizione più difficile». Poi una promessa: «Mai più un Mondiale senza l’Italia».

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