Caso arbitri e riforme: ore calde in Figc

Alfredo Trentalange si è dimesso dalla presidenza Aia per il caso D'Onofrio. La Lega Pro è senza presidente dopo l'addio di Ghirelli. Le riforme sono in alto mare: in Consiglio federale tocca a Gravina decidere la strada da percorrere.
Caso arbitri e riforme: ore calde in Figc© ANSA

Sarà un Consiglio federale molto particolare, quello che va in scena oggi (lunedì 19 dicembre) alle 13.30 in Figc. Per gli argomenti delicati all’ordine del giorno, ma sopratutto per le assenze che saranno fragorose. Una, soprattutto: quella di Alfredo Trentalange che ha rassegnato le dimissioni da presidente dell’Aia, l’associazione italiana arbitri, nella tarda mattinata di domenica dopo l’ennesima pressione da parte di Gabriele Gravina. E’ stata l’ultima conseguenza della clamorosa vicenda legata a Rosario D’Onofrio, l’ex capo della Procura arbitrale finito nei guai per spaccio di droga e altri pesanti reati.

L'inchiesta

Nei giorni scorsi la Procura federale aveva chiuso l’indagine a carico di Tentalange imputandogli “comportamenti disciplinarmente rilevanti”, la violazione dell'art. 4.1 del codice di giustizia sportiva, ovvero del dovere di comportarsi secondo i principi di lealtà, probità e correttezza, avendo tra l'altro - da capo dell’Assoarbitri - la responsabilità di nominare i vertici degli organi di giustizia Aia. Secondo la Procura, che venerdì ha ascoltato la sua versione, Trentalange avrebbe anche omesso qualsiasi iniziativa volta ad accertare i reali requisiti professionali e di moralità di D'Onofrio. In queste settimane Trentalange ha resistito alle pressioni, anche politiche, che ne chiedevano le dimissioni ma, alla fine, domenica si è deciso al passo indietro. A convincerlo è stata, prima, la presa di posizione unitaria a suo favore da parte dei vertici dell’Aia: un voto che l’ex presidente ha valutato come un confortante attestato di fiducia umano, prima che politico. Poi, appunto, l’ultima telefonata di Gravina che gli ha spiegato come fosse ormai pronto il provvedimento di commissariamento dell’Aia nel caso in cui lui non si fosse dimesso. Trentalange, così, ha deciso di farsi da parte per evitare questo dolore passaggio all’associazione: orla la reggenza passa al vice Baglioni in attesa che ci siano le elezioni entro tre mesi. Durante i quali, legittimamente e doverosamente, lo stesso Trentalange cercherà di far valere le proprie ragioni.

Riforma azzoppata

L’altra assenza, fragorosa dal punto di vista politico, stavolta, riguarda Francesco Ghirelli: presidente della Lega Pro dimessosi dopo la bocciatura da parte dei presidenti di C della sua proposta di riforma del format del campionato. Un passaggio che si ineriva, sebbene con un accelerazione che si è rivelata dannosa, nel più ampio dibattito sulla chimerica riforma del calcio italiano. Gravina aveva demandato alle Leghe professionistiche di A, B e C il compito di cercare una soluzione condivisa, ma anche questo secondo “Mondiale degli altri” è trascorso senza che vi sia stata una benché minima sintesi. Sarà curioso, così, capire come il presidente federale cercherà di uscire da questa ennesima impasse politico-istituzionale che vede ogni Lega ancora arroccata sulle proprie posizioni.

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