Pelé e le sue mille vite: attore, politico, padre

Nel 1981 recitò in Fuga per la vittoria, celebre film sul tentativo di fuga di alcuni detenuti. Memorabile quel suo gol in rovesciata
Pelé e le sue mille vite: attore, politico, padre

Il dopo-calcio è stato per Pelé parimenti intenso e pieno di attività gratificanti. Cominciò con il comporre alcuni brani musicali, fra cui la colonna sonora del suo film omonimo targato 1977. Nel 1981 insieme ad altri celebri calciatori (Moore, Ardiles, Deyna, Van Himst) e divi hollywoodiani (Michael Caine, Max Von Sydow e Sylvester Stallone) recitò in “Fuga per la vittoria”, celebre film sul tentativo di fuga di alcuni detenuti in un campo di concentramento nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Memorabile il suo gol in rovesciata volante, col braccio al collo, che suscita la stupefazione ammirata degli stessi gerarchi tedeschi durante la sfida finale allo stadio parigino di Colombes tra i prigionieri e i migliori esponenti del calcio teutonico.

Legge, stadio e museo

Gli è stato intitolato “o Estádio Rei Pelé” di Maceió (Stato brasiliano di Alagoa), località turistica sull’Atlantico mentre a Santos, nel quartiere di Valongo, sorge il “Museu Pelé”. Ora che è deceduto, il Maracanã potrebbe presto essere dedicato a lui. Nel 1992 fu nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente e nel giugno 1994 “Goodwill Ambassador” dall’Unesco. Nel 1995 il presidente brasiliano Fernando Henrique Cardoso lo nominò ministro straordinario per lo sport. In quel periodo Pelé varò un’importante legge, approvata senza emendamenti dal Senato di Brasilia, per ridurre la corruzione nel calcio e nota con il nome di “Lei Pelé”. Un grande passo avanti per lo sport brasiliano. Dopo due anni di contratto, se non rinnovato, i calciatori professionisti diventano padroni del proprio cartellino senza più vincoli, con i club che si trasformano in imprese private. «L’approvazione della legge segna la fine della “lobby” di João Havelange, presidente della FIFA, e di suo genero Ricardo Teixeira, presidente della Federcalcio brasiliana ?chiosò il ministro Pelé ? i quali non potranno continuare a perpetuarsi il potere». “O Rei” ricoprì tale carica fino all’aprile del 1998, quando si dimise.

Tre papi, 70 premier

Nel 2002 tornò a rivestire un ruolo diretto nel calcio: nominato “talent scout” per i londinesi del Fulham. È stato insignito dalla FIFA del ruolo di Ambasciatore per il Calcio” e di membro del “Football Committee”. Dal 1961 è pure diventato Patrimonio nazionale del Brasile e dal 2011 Patrimonio storico-sportivo dell’umanità per il Brasile. Il settimanale statunitense “Time” lo ha inserito nel “Time 100 Heroes & Icons del XX secolo”. L’Onu gli ha conferito il titolo di “Cittadino del mondo” ed è stato insignito del ruolo di ambasciatore Unesco e Unicef. Dal 2018 la “Pelé Foundation” aiuta i bambini in tutto il mondo con l’obiettivo di diffondere l’istruzione e combattere la povertà. I suoi biografi hanno stabilito che è stato accolto in 88 nazioni, ricevuto da 70 premier politici, 40 capi di Stato e tre Papi (Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI). Saltato invece un incontro a Rio de Janeiro nel 2015 con Papa Francesco. “O Rei” ha sempre lottato per l’educazione dei giovani contro l’uso di sostanze stupefacenti. Importante anche il suo impegno contro le discriminazioni razziali e sessuali.

Tre mogli, 7 figli

Pelé, 82 anni lo scorso 23 ottobre, si era sposato una prima volta nel 1966, 25enne, con Rosemeri Cholbi, dalla quale ebbe due figlie (Kely Cristina, Jennifer) e un figlio (l’ex portiere Edinho processato per riciclaggio di denaro e traffico di droga, condannato a 12 anni di carcere e poi ricoverato in clinica per disintossicarsi). Nell’82 divorziò e si legò a Maria da Graça Meneghel, nota come Xuxa, conduttrice televisiva, attrice e cantante. Sei anni dopo, altra “love story”: con Flávia Cavalcanti, poi Miss Brasile ’89. Nell’aprile 1994 il tricampione del mondo si risposò con la psicologa Assíria Seixas Lemos, dalla quale ha avuto due gemelli, Joshua e Celeste, ora 26enni. La terza e ultima moglie è Marcia Cibele Aoki, d’origine nipponica. Il loro matrimonio fece scalpore nel luglio 2016, dal momento che “O Rei” andava ormai per i 76 anni, da compiere tre mesi dopo. I figli in totale sono 7 perché Flávia Christina (nata da una storia con la giornalista Lenita Kurtz) e Sandra Regina (nata nel 1964 e scomparsa di tumore nel 2006 dopo un fugace relazione fra l’astro del calcio e la sua ex collaboratrice domestica Anizia Machado) portano un altro cognome.

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