Vialli, il ricordo di Del Piero: "È sempre stato il mio capitano"

L'ex numero 10 ripercorre i suoi primi passi in bianconero, la Coppa Campioni del 1996 e le emozioni condivise con Gianluca a partire da quella partita simbolo contro la Fiorentina

TORINO - Un lungo ricordo di Gianluca Vialli, Alessandro Del Piero parla a SkySport nel giorno dell'addio all'ex attaccante bianconero. “In questi momenti non mi trovo molto a mio agio a parlare, soprattutto nella situazione di Luca - apre così l'ex numero della Juventus- Indubbiamente insieme a Roberto Baggio, i due esempi più importanti da 18enne in arrivo alla Juve". Parte dal rapporto nato con Gianluca nel suo arrivo a Torino: "Luca nello specifico è poi diventato il mio capitano, mi piace ricordarlo così, così lo chiamavo sempre anche ultimamente. Lo è stato sul campo e fuori, la prima volta che mi ha aiutato a mangiare con tutti nella prima squadra. Una voce decisiva e rassicurante, ispirava fiducia e carisma, determinazione, voglia di mettere il petto in fuori e affrontare ogni sfida, anche se sembrava inarrivabile o insuperabile. A 18 anni mi sono trovato lì ad allenarsi insieme, mi è sembrato assurdo, lui insieme ad altri compagni sono stati esempi incredibili”.

Vialli, Del Piero: "Con la Fiorentina la partita simbolo"

“La rimonta contro la Fiorentina, simbolo di quella Juve", così Del Piero racconta un episodio condiviso con Vialli: "Loro sono primi, siamo 2-0 sotto dopo aver dominato. Ho segnato lì il mio gol più bello, ma che ne sono due di Gianluca e due immagini che ho impresse. Dopo il 2-2 cerchiamo di buttarlo giù Gianluca per esultare e lui con 3 di noi che ci portava a metà campo per dirci andiamo a vincere. E poi lo ritrovo a scivolare con me dopo il mio gol, un momento che ci ha lasciato qualcosa di molto forte e di schiacciare sempre l’acceleratore e questa era la sua mentalità". 

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Vialli, Del Piero: "Luca non si è mai tirato indietro"

Una mentalità che nel 1996 porterà alla conquista della Coppa Campioni: "Quando hai il leader che é il primo a farsi il culo, a picchiare e a prendere le botte è più facile andargli dietro. Il rigore non tirato? Gianluca è sempre stato onesto, sapeva i suoi limiti il rigore non é mai stato una sua forza, forse neanche gli piaceva. Se c'era la possibilità di batterlo non lo faceva. Quella finale come spesso lui ha ricordato, lui ha pensato tanto, soprattutto nei rigori e prima, a quella che aveva giocato con la Samp e gli era sfuggita".

Del Piero e l'abbraccio tra Vialli e Mancini

Del Piero aggiunge: "Mi piace ricordare la sua voglia di sdrammatizzare, di essere felice, di sorridere anche nei momenti drammatici. Quella coppa é stata un cammino straordinario e unico. A fine partita dopo la Steaua dice: ormai se Ale prende palla lì non c'é più bisogno di attaccare il primo palo eh. Poi in disparte mi ha detto: hai fatto un gran gol. Era unico anche in queste cose, strapparti un sorriso nei momenti più di tensione, é una cosa fondamentale". Del Piero conclude parlanod dell'ultima conquista della Nazionale all'Europeo: "Quello che hanno fatto loro é nato dall'amicizia. Sempre per restare all'amicizia c'é quell'abbraccio tra Vialli e Mancini, ha dato un senso ancora più grande a quello che accade nei campi, si intersecano le strade più incredibili. Vialli ha sempre preferito i fatti alle parole e anche questo lo rende unico".

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TORINO - Un lungo ricordo di Gianluca Vialli, Alessandro Del Piero parla a SkySport nel giorno dell'addio all'ex attaccante bianconero. “In questi momenti non mi trovo molto a mio agio a parlare, soprattutto nella situazione di Luca - apre così l'ex numero della Juventus- Indubbiamente insieme a Roberto Baggio, i due esempi più importanti da 18enne in arrivo alla Juve". Parte dal rapporto nato con Gianluca nel suo arrivo a Torino: "Luca nello specifico è poi diventato il mio capitano, mi piace ricordarlo così, così lo chiamavo sempre anche ultimamente. Lo è stato sul campo e fuori, la prima volta che mi ha aiutato a mangiare con tutti nella prima squadra. Una voce decisiva e rassicurante, ispirava fiducia e carisma, determinazione, voglia di mettere il petto in fuori e affrontare ogni sfida, anche se sembrava inarrivabile o insuperabile. A 18 anni mi sono trovato lì ad allenarsi insieme, mi è sembrato assurdo, lui insieme ad altri compagni sono stati esempi incredibili”.

Vialli, Del Piero: "Con la Fiorentina la partita simbolo"

“La rimonta contro la Fiorentina, simbolo di quella Juve", così Del Piero racconta un episodio condiviso con Vialli: "Loro sono primi, siamo 2-0 sotto dopo aver dominato. Ho segnato lì il mio gol più bello, ma che ne sono due di Gianluca e due immagini che ho impresse. Dopo il 2-2 cerchiamo di buttarlo giù Gianluca per esultare e lui con 3 di noi che ci portava a metà campo per dirci andiamo a vincere. E poi lo ritrovo a scivolare con me dopo il mio gol, un momento che ci ha lasciato qualcosa di molto forte e di schiacciare sempre l’acceleratore e questa era la sua mentalità". 

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