Dani Alves, dramma in carcere: l'offerta al giudice e il rischio di 12 anni

L'ex Barcellona, Juve e Psg, accusato di violenza sessuale, ha accettato di consegnare il passaporto e di indossare il braccialetto elettronico, mentre la moglie avrebbe chiesto il divorzio
Dani Alves, dramma in carcere: l'offerta al giudice e il rischio di 12 anni© Getty Images

BARCELLONA (Spagna) - In Spagna continua a tenere banco la triste vicenda legata a Dani Alves, ex calciatore - tra le altre - di Barcellona, Juventus e Paris Saint-Germain e, al momento dei fatti, tesserato per i messicani del Pumas, arrestato lo scorso 20 gennaio con l'accusa di aggressione sessuale nei confronti di una ragazza di 23 anni al nightclub Sutton, nella metropoli catalana, la notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Gli avvocati di Alves, tra cui lo stesso legale che ha lavorato per Lionel Messi nel suo caso di frode fiscale, hanno sostenuto che le sole accuse della presunta vittima non erano sufficienti a giustificare la detenzione dell'atleta senza cauzione - presso il carcere Brians 2 di Sant Esteve Sesrovires - e che c'erano incongruenze nella testimonianza della donna. Alves ha inizialmente negato di aver avuto un rapporto sessuale con la donna, ma in seguito - dopo aver cambiato versione quattro volte e con esse il team di legali - ha ammesso, parlando però di rapporto consensuale. Gli avvocati hanno dichiarato nel ricorso che Alves ha inizialmente negato il rapporto sessuale perché voleva proteggere la moglie e i figli. Secondo quanto riferito, l'accusatrice ha rinunciato al diritto di chiedere un risarcimento finanziario all'atleta, nel caso in cui venisse giudicato colpevole. Qualora venisse invece provato l'abuso, secondo la recente legge spagnola, chiamata 'Ley del sí es sí', le pene vanno dai quattro ai dodici anni di reclusione quando l'aggressione consiste in un rapporto carnale, indifferentemente che sia orale, vaginale o anale.

Dani Alves, dal braccialetto elettronico alla scarcerazione

Nei filmati recuperati dalle telecamere a circuito chiuso della discoteca, si vede Dani Alves entrare nel bagno da solo, raggiunto dalla donna circa due minuti dopo, al termine di un breve scambio di battute con le amiche. Di qui in avanti, le versioni dei due diretti interessati, con il brasiliano che parla di rapporto consenziente e la 23enne che afferma di essere stata costretta con la forza. L'accusa ha chiesto 12 anni di reclusione per il calciatore, il quale, dal carcere, afferma di accettare "qualunque cosa accada. Sono uscito di casa appena 15enne. Ho superato situazioni molto difficili e complicate nella mia vita. Questo sarà un altro di quei momenti che passerà. Niente mi spaventa". Inoltre, l'ex Barça, Juve e Psg, ha mostrato la propria disponibilità nel consegnare il proprio passaporto, a non avvicinarsi a più di 500 metri dalla presunta vittima, né alla sua casa e al suo posto di lavoro, né a comunicare in nessun modo con lei, nell'utilizzo del braccialetto elettronico, in modo da permettere alle autorità di monitorare costantemente i suoi spostamenti e al pagamento dell'eventuale cauzione disposta dal giudice.

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Dani Alves rifiuta l'incontro con la moglie, lei chiede il divorzio

"So chi è mio marito, so come l'ho conosciuto, so quanto sia rispettoso, com'è, perché nemmeno quando mi stava conoscendo mi mancava di rispetto. Ho visto tante volte come le donne si avvicinano a lui, per provare qualcosa con mio marito in faccia a me. Se lo fanno già in mia presenza, io non voglio immaginare cosa accade quando non ci sono". Così si era espressa, prima dell'arresto del marito, ad Antena 3 Joana Sainz, modella e storica compagna di Dani Alves, sposata - dopo un anno di relazione - in gran segreto a Formentera nel 2015. Il brasiliano, però, turbato dalla vicenda e preoccupato dalle possibili reazioni dei suoi cari, in carcere ha rifiutato di incontrare - probabilmente per vergogna - sia la madre, che la stessa moglie, oltre ad aver rinunciato al televisore, per non sentire notizie sul suo conto, venendo informato di quanto avviene al di fuori soltanto dai propri avvocati. Dal Brasile e dalla Spagna, intanto, assicurano che Joana avrebbe sciolto le riserve e avrebbe deciso di chiedere il divorzio da Dani Alves che, con 42 trofei in bacheca, è il giocatore più vincente della storia del calcio.

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BARCELLONA (Spagna) - In Spagna continua a tenere banco la triste vicenda legata a Dani Alves, ex calciatore - tra le altre - di Barcellona, Juventus e Paris Saint-Germain e, al momento dei fatti, tesserato per i messicani del Pumas, arrestato lo scorso 20 gennaio con l'accusa di aggressione sessuale nei confronti di una ragazza di 23 anni al nightclub Sutton, nella metropoli catalana, la notte tra il 30 e il 31 dicembre 2022. Gli avvocati di Alves, tra cui lo stesso legale che ha lavorato per Lionel Messi nel suo caso di frode fiscale, hanno sostenuto che le sole accuse della presunta vittima non erano sufficienti a giustificare la detenzione dell'atleta senza cauzione - presso il carcere Brians 2 di Sant Esteve Sesrovires - e che c'erano incongruenze nella testimonianza della donna. Alves ha inizialmente negato di aver avuto un rapporto sessuale con la donna, ma in seguito - dopo aver cambiato versione quattro volte e con esse il team di legali - ha ammesso, parlando però di rapporto consensuale. Gli avvocati hanno dichiarato nel ricorso che Alves ha inizialmente negato il rapporto sessuale perché voleva proteggere la moglie e i figli. Secondo quanto riferito, l'accusatrice ha rinunciato al diritto di chiedere un risarcimento finanziario all'atleta, nel caso in cui venisse giudicato colpevole. Qualora venisse invece provato l'abuso, secondo la recente legge spagnola, chiamata 'Ley del sí es sí', le pene vanno dai quattro ai dodici anni di reclusione quando l'aggressione consiste in un rapporto carnale, indifferentemente che sia orale, vaginale o anale.

Dani Alves, dal braccialetto elettronico alla scarcerazione

Nei filmati recuperati dalle telecamere a circuito chiuso della discoteca, si vede Dani Alves entrare nel bagno da solo, raggiunto dalla donna circa due minuti dopo, al termine di un breve scambio di battute con le amiche. Di qui in avanti, le versioni dei due diretti interessati, con il brasiliano che parla di rapporto consenziente e la 23enne che afferma di essere stata costretta con la forza. L'accusa ha chiesto 12 anni di reclusione per il calciatore, il quale, dal carcere, afferma di accettare "qualunque cosa accada. Sono uscito di casa appena 15enne. Ho superato situazioni molto difficili e complicate nella mia vita. Questo sarà un altro di quei momenti che passerà. Niente mi spaventa". Inoltre, l'ex Barça, Juve e Psg, ha mostrato la propria disponibilità nel consegnare il proprio passaporto, a non avvicinarsi a più di 500 metri dalla presunta vittima, né alla sua casa e al suo posto di lavoro, né a comunicare in nessun modo con lei, nell'utilizzo del braccialetto elettronico, in modo da permettere alle autorità di monitorare costantemente i suoi spostamenti e al pagamento dell'eventuale cauzione disposta dal giudice.

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