Ilario Castagner è morto: calcio in lutto. L'annuncio del figlio

Una grave perdita per il mondo calcistico italiano: l'ex calciatore, allenatore e dirigente è scomparso a 82 anni
Ilario Castagner è morto: calcio in lutto. L'annuncio del figlio© ANSA

Mondo del calcio in lutto: è scomparso Ilario Castagner, ex attaccante, allenatore e dirigente sportivo. Ad annunciarlo è stato il figlio, Federico, sui social: "Oggi se ne è andato il sorriso più bello del Calcio italiano. Grazie a tutti i medici e al personale sanitario dell'Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia che in queste ultime settimane si sono presi cura di lui. Ciao papà...".

Il Castagner calciatore

Castagner, classe 1940, ha iniziato nel mondo del calcio come giocatore. Di ruolo centravanti, debuttò tra i professionisti con la maglia della Reggiana, poi l'esperienza al Legnago ma fu al Perugia che si consacrò definitivamente. Tre anni in Umbria, l'ultimo particolarmente importante dal punto di vista realizzativo con 17 marcature nel girone B di Serie C. La carriera da calciatore si concluse con le esperienze a Prato e Rimini. Nemmeno il tempo di appendere gli scarpini al chiodo che iniziò l'esperienza da allenatore.

La carriera da allenatore e il Perugia dei Miracoli

L'esordio sulla panchina delle giovanili dell'Atalanta, prima come vice e poi come allenatore. Da lì il ritorno a Perugia, da tecnico della prima squadra: se da calciatore con i biancorossi fece bene, da allenatore rimase nella storia: quel gruppo con Castagner da tecnico fu definito "squadra dei miracoli" per i risultati raggiunti. Indimenticabile la promozione in Serie A con i grifoni, ma quel Perugia rimase nella storia anche e soprattutto per l'annata 1978/79, culminata con uno storico secondo posto e con la prima storica imbattibilità nell'arco di un intero campionato di Serie A. In mezzo anche l'amarissima scomparsa del giovane Curi, a cui fu poi intitolato lo stadio. I risultati conseguiti col Perugia portarono Castagner ad allenare in grandissime piazze: prima la Lazio, appena scesa in Serie B dopo lo scandalo Totonero, mancando di pochissimo la promozione. Castagner resta in cadetteria ma passa al Milan, con cui vinse il campionato con appena 3 sconfitte e portando alla ribalta giovani come Evani e Tassotti. Resta sulla panchina rossonera anche in Serie A, ma viene esonerato a 6 giornate dalla fine con la squadra all'ottavo posto a causa di dissidi con l'allora presidente Farina. Da una sponda del Naviglio all'altra: passa all'Inter con cui ottiene un terzo posto nell'anno dello scudetto del Verona e una semifinale di Coppa Campioni, dove i nerazzurri furono eliminati dal Real Madrid. Viene esonerato nella stagione seguente, ma il tempo senza panchina fu brevissimo: nel 1986 si accasa subito all'Ascoli, portando i bianconeri fuori dalla crisi, salvandoli e vincendo anche la Coppa Mitropa. Dopo l'esperienza con i piceni le parentesi a Pescara e Pisa, chiudendo romanticamente la sua carriera da allenatore ancora al Perugia, dove ottenne la promozione in Serie B prima e poi quella in Serie A. Chiuse la sua esperienza nel mondo del calcio con la carica di direttore tecnico e presidente onorario sempre con i grifoni, ricoperte dall'agosto 2005 all'ottobre 2006, nella fase in cui la società era in ricostruzione dopo il fallimento della gestione Gaucci.

Il cordoglio dell'Udinese

La morte di Castagner ha scosso tutto l'ambiente calcio, uno dei primi messaggi di cordoglio arriva dal club friulano: "Udinese Calcio esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Ilario Castagner, storico allenatore del nostro calcio. 
A nome di tutto il Club le più sentite condoglianze ai suoi cari.  Ciao Ilario".

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