Italia, non solo Retegui: anche Zapelli. Caccia agli oriundi, stile Camoranesi

Lo staff azzurro scandaglia il mondo alla ricerca di talenti con doppio passaporto. «Sono entusiasta di conoscere un altro calcio», le parole di Zapelli

TORINO - (e.e.) Non solo Mateo Retegui per Roberto Mancini nelle qualificazioni europee con Inghilterra e Malta. L’Italia vuole convocare anche Bruno Zapelli per l’Under 21. Il centrocampista del Belgrano, come l’attaccante del Tigre, ha anche il passaporto tricolore e si rifà all’idolo Riquelme. E verrà inserito nelle lista per i match contro Serbia e Ucraina, salvo contrattempi.

Sulle orme di Orsi e Camoranesi

Ma cosa c’è dietro questi nomi? La nuova caccia agli oriundi è anche figlia del poco spazio che il campionato italiano lascia ai giocatori di casa. E allora lo staff azzurro non lascia nulla di intentato, dopo la clamorosa assenza al Mondiale in Qatar. Prima, ci aveva provato anche com il difensore Marcos Senesi che però alla fine cedette alla chiamata di Lionel Scaloni e dell’Argentina. Ricordando quindi gli oriundi campioni del mondo con il ct Vittorio Pozzo e German Camoranesi, stella della Juventus, iridato con Marcello Lippi, ci riproviamo, sperando di alzare il livello. E sperando di non ricevere in cambio una porta sbattuta in faccia all’ultimo momento.

Zapelli: «L'Italia, nuova esperienza per screscere»

Bruno Zapelli e l’Italia, amore a prima vista. Il giovane centrocampista del Belgrano ha detto sì all’Under 21 azzurra per i match con Serbia e Ucraina. E lo spiega entusiasta ai microfoni di TyC Sports: «I dirigenti hanno chiamato mio papà, chiedendogli se la cosa fosse possibile. E poi mi hanno chiesto cosa ne pensassi. Voglio venire a conoscere i compagni, un altro calcio, un’altra cultura, un’esperienza che mi aiuterà a completarmi. Sono molto contento: sarà importante per il mio futuro, per la mia crescita. E’ stato tutto veloce, inaspettato: una settimana e via…».

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