Paolo Rossi, la statua simbolo di un amore infinito

"Le statue non si voltano, perché sanno che altrimenti diventerebbero comuni mortali", ha scritto Ramón Gómez de la Serna. Pablito invece è immortale

La statua di Paolo Rossi si trova in Largo Paolo Rossi 9, a Vicenza, all’esterno dello stadio Romeo Menti. Largo Paolo Rossi 9 è una piazza realizzata in cento giorni su iniziativa dell'amministrazione comunale, del Lanerossi Vicenza di Renzo e Stefano Rosso, e di Federica Cappelletti, la moglie di Paolo. Si estende su una superficie di 1.200 metri quadrati; l'arredano tre aiuole di cui due rialzate, a forma di scarpini da calcio, in ricordo del Pallone d'Oro e una a forma di 9, il numero di Paolo. Il monumento a lui dedicato poggia su un basamento in pietra di Vicenza, diametro e altezza di sessantaquattro centimetri, sessantaquattro come l'età di Paolo quando è scomparso, il 9 dicembre 2020. Ha scritto lo spagnolo Ramón Gómez de la Serna, inventore delle greguerias, aforismi di fulminante espressione: "Le statue non si voltano, perché sanno che altrimenti diventerebbero comuni mortali". Paolo Rossi è immortale: il maestro napoletano Domenico Sepe l'ha ritratto rivolto verso la città, le braccia al cielo, esultante, la maglia biancorossa del mitico Lanerossi, il Real Vicenza di G.B. Fabbri. Alle spalle del monumento, sulla facciata dello stadio, un gigantesco murale raffigura Paolo, stilizzato, il pallone fra i piedi, la divisa indossata fuori dai pantaloncini, inconfondibile icona vicentina del campione del mondo.

"Come sarebbe piaciuta a Paolo"

Il monumento è splendido, come splendidi sono Vicenza e il Lanerossi in ogni loro gesto, in ogni loro iniziativa intrapresa nell'onorare la figura di un uomo che, ha sottolineato il sindaco Francesco Rucco, appartiene indissolubilmente alla città e alla sua gente. Il 9 marzo, nel giorno del centoventunesimo compleanno del Vicenza, la cerimonia d'inaugurazione è stata sobria, semplice, toccante, "come sarebbe piaciuta a Paolo, sottolinea Federica, presente insieme con Alessandro, il figlio del Pallone d'Oro, Sepe e alcuni i giocatori del Real Vicenza: Giorgio Carrera, Giuseppe Lely, Vinicio Verza, Massimo Briaschi. In questi due anni e tre mesi, Federica ha trasformato il dolore in un quotidiano esercizio di amore per Paolo, reso ancora più forte dall'impressionante ondata di affetto, di stima, di simpatia per il marito che continua senza sosta. "Come se il tempo non passasse, come se Paolo fosse sempre qui, perché lui è sempre qui". Federica non si ferma mai: la Fondazione che porta il nome dell'Eroe di Spagna, i molteplici progetti a essa legati, le borse di studio internazionali, il sostegno alla ricerca contro il cancro, la Paolo Rossi Academy di Perugia. E poi, la presenza richiesta in ogni angolo della Penisola. Confida: "In questi giorni, ho contato quindici nuove iniziative nel nome di Paolo: fra queste, uno per l'intitolazione di un parco nelle Marche, un altro di un palasport in Romagna, un altro ancora di una scuola, in Toscana. Io e la mia famiglia siamo molto grati a Vicenza, un luogo dove tornerò spesso. Sento che qui c'è Paolo, c'è la sua anima e ci sono tutte le persone che lo hanno amato tanto e continuano ad amarlo. La statua rappresenta Paolo nella sua dimensione, con le braccia al cielo in segno di vittoria, con la maglia del Lanerossi che lui aveva nel cuore. È giusto sia così. Abbiamo condiviso questa scelta perché i tifosi e i suoi compagni di squadra del Lanerossi Vicenza volevano che la maglia fosse questa. Mi dicono che c'è già chi lascia un fiore, chi si ferma davanti alla statua e guarda Paolo, ricordando i suoi gol, il suo sorriso, il suo Lanerossi. Immagino che ogni volta in cui i biancorossi giocheranno al Menti, i tifosi passeranno davanti a Paolo per salutarlo". Invisibile, ma lì. Sempre.

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