Francia, Mbappé capitano: "Griezmann? Non c'entrano le gerarchie"

L'attaccante del Psg ha parlato con grande entusiasmo della scelta di Deschamps di affidargli la fascia dei Bleus dopo Lloris
Francia, Mbappé capitano: "Griezmann? Non c'entrano le gerarchie"

Caso rientrato. Parola di Kylian Mbappé, ovvero di capitano. Il fuoriclasse del Psg è stato scelto da Didier Deschamps per raccogliere l'eredità di Hugo Lloris che ha lasciato la Nazionale dopo il Mondiale del Qatar. La fascia che portava al braccio è andata al 24enne e non a uno dei senatori del gruppo come Antoine Griezmann, che secondo alcune voci avrebbe addirittura pensato di lasciare i Bleus. "Abbiamo parlato, era deluso, onestamente è anche comprensibile e normale, gli ho detto che al suo posto avrei avuto la stessa reazione, ha 32 anni, da tanto è in nazionale, forse è il giocatore più importante dell'era Deschamps, ma gli ho detto che non è una questione di gerarchie" ha spiegato Mbappé in conferenza stampa.

Mbappé: "Griezmann è amato da tutto il gruppo"

L'attaccante del Psg ha poi dichiarato: "Antoine è stimato e amato da tutto il gruppo, è un ragazzo gioioso, sarebbe un peccato non sfruttare la sua esperienza e infatti lavoreremo fianco a fianco per far vincere questa Nazionale. Se deve parlare al gruppo, io mi faccio da parte e parla lui. Negli spogliatoi ci sono leader naturali, al di là della fascia la nazionale francese non appartiene a nessuno". Mbappé ha proseguito: "Ho voglia di essere capitano, non ci si può nascondere quanto porti la fascia, poi ognuno interpreta il ruolo come preferisce. Siamo un gruppo unito, lo abbiamo dimostrato anche con i risultati. "Per me è un onore e una grande emozione fare il capitano della Nazionale del mio Paese, ero emozionato quando il ct mi ha comunicato la sua decisione, poi la gioia e le emozioni lasciano spazio alle responsabilità che comportano il ruolo".

Mbappé: "Critiche? Non le capisco ma le accetto"

Mbappé ha poi parlato di alcune critiche ricevute da tanti ex nazionali. "Non capisco certe critiche ma le accetto, so che oggi la vita di un giocatore di alto livello è sempre sotto i riflettori, viene giudicata dall'esterno, ma chi ha giocato con me sa che la mia ossessione è vincere e si vince con il gruppo non da soli. Si dirà sempre che potevo passare la palla e fare qualcosa di diverso quando non arriverà il gol, ma se segno...Accetto tutto, dico solo che non capisco chi non mi conosce".

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