Cesena, quei 12 mila che allo stadio cantano Romagna mia

Sugli spalti spuntano giganteschi striscioni, quello inalberato dagli Ultrà li riassume tutti: "Uniti risorgeremo"
Cesena, quei 12 mila che allo stadio cantano Romagna mia © /Agenzia Aldo Liverani Sas

Quando avete un attimo di tempo, cliccate su Google e scrivete semplicemente Cesena Vicenza Romagna mia. Sarete toccati dalle immagini di ciò che è accaduto allo stadio Dino Manuzzi di una delle città simbolo della resilienza all'alluvione che l'ha flagellata. Prima della gara di ritorno con i veneti che ha qualificato la squadra di Toscano alle semifinali dei playoff per la B, dodicimila spettatori intonano "Romagna mia". Sugli spalti spuntano giganteschi striscioni, quello inalberato dagli Ultrà li riassume tutti: "Uniti risorgeremo". In mezzo al campo, con la sua chitarra guida il coro Mirko Casadei, il bravissimo frontman della Popular Folk Orchestra, figlio di Raoul, il Re del Liscio e pronipote di Secondo Casadei, l'autore di Romagna mia e di altri mille brani, fondatore dell'Orchestra Casadei nel 1928. Solidarietà e ammirazione si mescolano per i tifosi del Cesena, all'andata presenti in trecento al Menti, dov'erano stati accolti dagli applausi dei vicentini che hanno promosso una raccolta fondi. Così come, al Manuzzi, parlava da sola la scritta: "Cesena ringrazia il popolo delle Curve" per essere accorso in Romagna a spalare fango, a cominciare dagli acerrimi rivali sportivi di Reggio Emilia che, subito dopo la catastrofe avevano incitato: "Non mollate nemici romagnoli".  L'amore della gente bianconera per il Cesena è sempre stato assoluto, nella buona come nella cattiva sorte: sia nei tredici campionati di A che appartengono alla sua storia come la partecipazione alla Coppa Uefa '76-'77, sia quando la società è caduta ed è rinata, diventando americana. È accaduto il 20 dicembre 2021 con la newyorchese Jrl Investments di Robert Lewis e John Aiello, i primi proprietari e presidenti non cesenati, dopo Alberto RognoniDino Manuzzi, Edmeo Lugaresi, Giorgio Lugaresi, Igor Campedelli, Corrado Augusto Patrignani.

Cesena, la stagione dei record

In questa stagione, prima dei playoff il Cesena ha registrato una media di 8.793 presenze a partita, portando allo stadio 167.060 spettatori, primato dell'affluenza fra i 60 club della Lega Pro. Dal 2 al 17 maggio scorso l'Emilia Romagna è stata teatro di una spaventosa catastrofe che ha colpito 48 comuni, fra i quali la città metropolitana di Bologna, le province di Forlì-Cesena, Ravenna, Rimini, Modena, Reggio Emilia: 15 le vittime, quasi 40 mila gli  sfollati, 23 i fiumi esondati, oltre 280 le frane: un disastro che ha causato danni per un bilancio provvisoriamente stimato attorno a 7 miliardi di euro. Quei 12 mila del Manuzzi che cantano Romagna mia incarnano lo spirito di un popolo che non si arrende, non si arrenderà mai e ci tiene a farlo sapere anche con il calcio. Matteo Marani, a nome della Lega Pro di cui è presidente, ha consegnato 40 mila euro pro alluvionati alla Regione Emilia Romagna, presieduta da Stefano Bonaccini. Stasera a Lecco, il Cesena gioca l'andata delle semifinali playoff. Il ritorno è in programma l'8 giugno al Manuzzi: ci sarà un altro concerto da non perdere.

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