Staffetta Italia, tocca all’U21: Gnonto simbolo del passaggio di consegne

La “finalina” con Mancini e poi subito da Nicolato. Dopo Mondiale Under 20 e Nations League, ora l’Europeo
Staffetta Italia, tocca all’U21: Gnonto simbolo del passaggio di consegne© LAPRESSE

TORINO - Una staffetta azzurra tra la Nazionale maggiore e l’Under 21. Nella visibilità, ma anche nei fatti e soprattutto nella vista verso il futuro. L’Italia di Roberto Mancini ha chiuso una stagione tribolata (quella senza la seconda partecipazione consecutiva alla fase finale del Mondiale) con il terzo posto in Nations League, l’Under 21 riaccende i riflettori con la partecipazione al campionato Europeo a cui, soprattutto, chiede il pass per partecipare alle Olimpiadi a cui non si qualifica ormai dalle olimpiadi di Pechino del 2008: vi andranno le due finaliste e la vincitrice dell’eventuale spareggio per il terzo posto, con slittamenti determinati dal fatto che la Francia, paese ospitante, libera un posto. Un traguardo a cui Coni e Figc tengono moltissimo e per il raggiungimento del quale hanno trovato la disponibilità di Mancini e di paolo Nicolato, selezionatore dell’Under 21 che ha concordato con il ct maggiore i giocatori da lasciargli a disposizione per affrontare l’Europeo. Il simbolo indiscusso della staffetta è Willy Gnonto che, subito dopo la gara con l’Olanda nella finale per il terzo e quarto posto, a Enschede, si è aggregato al gruppo dell’Under21 mostrando un lodevole spirito di servizio: nessuna lamentela per il doppio impegno e nessuna sensazione di “diminutio”, comportamento. Gnonto si aggrega a un gruppo di cui fanno parte ragazzi che già fanno parte del gruppo della Nazionale maggiore con assiduità (da Tonali a Scalvini) e altri che lo hanno comunque già frequentato (da Miretti a Parisi) a conferma appunto di un’osmosi che sarà sempre più ampia in futuro.

Italia, Under 21 e Under 20: la staffetta

Lo stesso Mancini, infatti, svolge un ruolo di coordinatore di tutte le selezioni giovanili azzurre, un ruolo che prevede supervisioni, riunioni tecniche per la scelta di un sistema di gioco comune e uno sviluppo del settore scouting che ha il compito di monitorare i giocatori italiani all’estero e, ovviamente, gli oriundi in mondo da ampliare la base dei giocatori arruolabili per la Nazionale maggiore. Questa Under 21, peraltro, si presenta alla fase finale della competizione continentale sostenuta da una non comune dose di esperienza da parte di convocati, come ha sottolineato il portiere del Bari, Elia Caprile, l’esperienza maturata nell’ultimo anno da gran parte dei giocatori e il maggior minutaggio fatto registrare con i club lasciano ben sperare: «Nella rosa solo in tre abbiamo giocato in Serie B. Tutti gli altri hanno giocato in pianta stabile in Serie A, alcuni hanno disputato anche le Coppe europee, andando peraltro molto avanti. Fisicamente stiamo bene anche perché a fine giugno è difficile trovare un giocatore fuori forma. Ora fa tutto la testa, è fondamentale avere la giusta concentrazione». Il modello, ovviamente, è rappresentato dai colleghi dell’Under 20 che al Mondiale in Argentina sono arrivati sino alla finale (peraltro sconfiggendo i favoriti del Brasile ed eliminando i campioni d’Europa dell’Inghilterra) dove si sono arresi all’Uruguay. Ma il senso di un percorso virtuoso resta e, nel caso dell’Under 21, la finale garantirebbe anche la tanto agognata qualificazione alle Olimpiadi. E, oltre al ct Mancini, a guardare con grande attenzione legare dellUnder 21 ci sarà proprio anche il ct dell’Under 20 Carmine Nunziata che al termine di questo ciclo potrebbe essere promosso sulla panchina della seconda squadra azzurra.

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