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© LaPresse«Non lascerei Udine nemmeno per il Real Madrid». Una frase che potrebbe sembrare folle per chi respira il calcio contemporaneo, sempre più freddo e dipendente dal vil denaro, con giocatori che passano senza problemi da un club all’altro concedendosi al miglior offerente. Una frase del tutto normale per chi invece ha vissuto un calcio fatto di bandiere, nel segno dell’appartenenza agli stessi colori, alla stessa maglia. Totò Di Natale
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