Ludopatia, crescita allarmante in Italia: un milione e mezzo di malati

Da un’indagine commissionata nel 2018 dall’Iss emerge che nel nostro Paese una persona ogni 39 si dedica al gioco d’azzardo in modo patologico
Ludopatia, crescita allarmante in Italia: un milione e mezzo di malati

Una persona ogni 39. Una persona ogni 39 in Italia soffre di ludopatia, ossia si dedica al gioco d’azzardo in modo patologico, con «un comportamento di gioco che genera conseguenze negative per sé stessi, per le persone che li circondano (come la rete sociale) e per la comunità in generale», secondo una delle definizioni date dall’Istituto Superiore di Sanità. Proprio da un’indagine commissionata nel 2018 dall’Iss emerge il dato citato prima, frutto del rapporto tra la popolazione italiana, attualmente poco più 59 milioni di persone, e il numero di giocatori problematici: 1 milione e mezzo. Cifra che peraltro rispetto a quell’indagine, l’ultima pubblicata, potrebbe anche essere aumentata visto che nel frattempo il Covid e il lockdown hanno fatto impennare il gioco online. E in aumento sono d’altra parte da anni le problematiche legate ai comportamenti patologici legati al gioco d’azzardo: ne sono passati undici dal decreto legge 13 settembre 2012, n.158, che riconosceva per la prima volta la ludopatia, individuata come patologia da gioco d’azzardo, tra i Livelli Essenziali di Assistenza.

Ludopatia, il dato sull'età dei giocatori

Un passo che riconosceva al soggetto ludopatico il diritto alla cura presso il sistema sanitario pubblico. Da allora la lotta è proseguita, con forze sempre maggiori man mano che la gravità del problema è emersa in modo sempre più nitido: la Legge di Stabilità 2015 aveva ad esempio previsto la destinazione di 50 milioni di euro l’anno per scopi di prevenzione, cura e riabilitazione di soggetti affetti da dipendenza da gioco d’azzardo. Nonostante questo la ludopatia continua ad affliggere un numero sempre più elevato di persone e, dato ulteriormente preoccupante, sempre più giovani. Secondo un’indagine pubblicata il 23 febbraio 2022 dalla Commissione parlamentare mista per l’infanzia e l’adolescenza, che fa riferimento a uno studio della Deloitte e dell’Università Luiss Guido Carli, il 47% dei giocatori italiani ha meno di 35 anni. Non dovrebbe essercene nessuno, per legge, con meno di 18, visto che il gioco d’azzardo è vietato a i minorenni. Invece ci sono: «Un dato ancora più preoccupante riguarda i minori, per i quali il gioco d’azzardo è vietato - sottolinea Simona Pichini, responsabile facente funzione del Centro nazionale dipendenze e doping dell’Iss -. Nonostante ciò, il 10,4% degli studenti italiani giocatori tra i 14 e i 17 anni è un giocatore problematico».

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