L'Arabia Saudita è senza avversari: il Mondiale 2034 è suo

A ottobre l’invito ad Asia e Oceania per presentare le candidature: quella avanzata dall’Indonesia è durata appena 8 giorni, poi l’Australia decide di ritirarsi. E piovono già critiche sul tema dei diritti umani
L'Arabia Saudita è senza avversari: il Mondiale 2034 è suo© ANSA

Questa volta non ci sarà nemmeno bisogno di corrompere nessuno com'è, invece, successo quando qualcuno ha deciso di portare il Mondiale in Qatar. È andata come tutti si aspettavano che sarebbe andata. E così, salvo clamorosi ribaltoni, sarà l'Arabia Saudita a ospitare la Coppa del Mondo 2034. La rivoluzione indoneso-australiana è stata, infatti, soffocata in pochissimi giorni e nessun'altra federazione ha avuto il coraggio di provarci. Anche perché sarebbe stato inutile. Lo scorso 4 ottobre, la Fifa aveva invitato i paesi del continente asiatico e di quello oceanico a presentare le proprie candidature. Quasi in concomitanza con l'annuncio del massimo organo del calcio mondiale, è arrivato il comunicato attraverso il quale la Federcalcio saudita confermava ufficialmente la propria volontà di organizzare l'evento sportivo più importante al mondo. Una settimana più tardi, però, l'11 ottobre scorso, l'ex presidente dell'Inter, Erick Thohir aveva avuto l'ardire di affermare che l'Indonesia e l'Australia stavano mettendo a punto la propria proposta e che «la Malesia e Singapore hanno espresso il proprio interesse a unirsi al nostro progetto. Siamo abbastanza forti. La Fifa sa che il Medio Oriente ha ospitato il Mondale lo scorso anno. Sono sicuro che vorranno cambiare».

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Indonesia e Australia durano otto giorni

Erano talmente «abbastanza forti» che sono durati ben otto giorni. Il 19 ottobre, infatti, il presidente della Federcalcio indonesiana ha inserito la retromarcia: «L'Indonesia sostiene l’Arabia Saudita come paese ospitante della Coppa del Mondo del 2034 e continua a prepararsi per la candidatura per la prossima Coppa del Mondo per la zona asiatica dopo il 2034 e per altre competizioni Fifa». Ci è mancato solo che l'ex dirigente nerazzurro si scusasse per il suo pensiero stupendo. Allo stesso modo, ieri pomeriggio, è arrivata la rinuncia ufficiale dell'Australia: «Abbiamo esplorato l'opportunità di presentare una candidatura per ospitare la Coppa del mondo e, una volta presi in considerazione tutti i fattori, siamo arrivati alla conclusione di non farlo in vista del torneo previsto nel 2034».

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Arabia Saudita 2034, il rapporto Infatino-bin Salaman

A questo punto, manca soltanto il “sì” della Fifa che - considerati anche gli ottimi rapporti di Gianni Infantino con Mohamed bin Salman - arriverà puntuale nei prossimi mesi e confermerà ufficialmente la scelta di mettere il Mondiale successivo a quello che si disputerà tra sette anni in Marocco, Spagna e Portogallo (Uruguay, Paraguay e Argentina...) nelle mani del controverso principe ereditario saudita e del suo progetto di sportswashing: «Sette anni dopo aver lanciato Vision 2030 si possono già vedere gli enormi progressi registrati qui in Arabia, figuriamoci cosa succederà nei prossimi 11», ci ha tenuto a sottolineare Ibrahim Alkassim, segretario generale della Federcalcio saudita. «Progressi» che Human Right Watch mette fortemente in discussione: «La possibile decisione di assegnare i Mondiali 2034 all’Arabia ci porta a pensare che gli impegni presi dalla Fifa nel campo dei diritti umani siano una farsa». Sì, uno scherzo. E pure di cattivo gusto.

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Questa volta non ci sarà nemmeno bisogno di corrompere nessuno com'è, invece, successo quando qualcuno ha deciso di portare il Mondiale in Qatar. È andata come tutti si aspettavano che sarebbe andata. E così, salvo clamorosi ribaltoni, sarà l'Arabia Saudita a ospitare la Coppa del Mondo 2034. La rivoluzione indoneso-australiana è stata, infatti, soffocata in pochissimi giorni e nessun'altra federazione ha avuto il coraggio di provarci. Anche perché sarebbe stato inutile. Lo scorso 4 ottobre, la Fifa aveva invitato i paesi del continente asiatico e di quello oceanico a presentare le proprie candidature. Quasi in concomitanza con l'annuncio del massimo organo del calcio mondiale, è arrivato il comunicato attraverso il quale la Federcalcio saudita confermava ufficialmente la propria volontà di organizzare l'evento sportivo più importante al mondo. Una settimana più tardi, però, l'11 ottobre scorso, l'ex presidente dell'Inter, Erick Thohir aveva avuto l'ardire di affermare che l'Indonesia e l'Australia stavano mettendo a punto la propria proposta e che «la Malesia e Singapore hanno espresso il proprio interesse a unirsi al nostro progetto. Siamo abbastanza forti. La Fifa sa che il Medio Oriente ha ospitato il Mondale lo scorso anno. Sono sicuro che vorranno cambiare».

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Erano talmente «abbastanza forti» che sono durati ben otto giorni. Il 19 ottobre, infatti, il presidente della Federcalcio indonesiana ha inserito la retromarcia: «L'Indonesia sostiene l’Arabia Saudita come paese ospitante della Coppa del Mondo del 2034 e continua a prepararsi per la candidatura per la prossima Coppa del Mondo per la zona asiatica dopo il 2034 e per altre competizioni Fifa». Ci è mancato solo che l'ex dirigente nerazzurro si scusasse per il suo pensiero stupendo. Allo stesso modo, ieri pomeriggio, è arrivata la rinuncia ufficiale dell'Australia: «Abbiamo esplorato l'opportunità di presentare una candidatura per ospitare la Coppa del mondo e, una volta presi in considerazione tutti i fattori, siamo arrivati alla conclusione di non farlo in vista del torneo previsto nel 2034».

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