Florentino Perez, attacco frontale alla Uefa! E difende così la Superlega

Il presidente del Real Madrid ha criticato il nuovo formato della Champions League: "Sarà insolito, assurdo, senza significato calcistico"
Florentino Perez, attacco frontale alla Uefa! E difende così la Superlega© EPA

A due anni dall'annuncio della Superlega, la competizione fondata dai più grandi club europei, e poi "naufragata" a causa dell'addio di quasi tutti i membri fondatori, da quelli italiani a quelli inglesi, Florentino Perez torna all'attacco, criticando la UEFA e difendendo ancora una volta il progetto della Superlega, evidenziando come quest'ultima sia necessaria per il bene del calcio. Nella parte finale del discorso tenuto all'assemblea dei soci del Real Madrid, il presidente dei blancos ha dichiarato: "Il calcio sta attraversando una crisi istituzionale senza precedenti. La situazione è molto grave. O si reagisce adesso o il calcio non sopravviverà. Il problema principale è che ci sono dirigenti che agiscono senza pensare ai tifosi. Il calcio europeo non appartiene al presidente della UEFA né gli spagnoli a quello della Liga: la Superlega è più necessaria che mai. L'obiettivo è offrire il miglior calcio e sono i club che devono controllare il proprio destino. Ci sono più club che perdono milioni ogni anno, non importa quanti soldi abbiano i loro proprietari. E io chiedo più regole di Fair Play finanziario, che alcuni club non rispettano senza alcuna conseguenza. Questa situazione non è stabile, non può esserlo. Sono arrivati a dire che usciremo dai campionati nazionali, è falso, perché sarebbe totalmente compatibile. Sarà una competizione meritocratica".

Le critiche alla nuova Champions League

Florentino Pérez non si è fermato qui e ha anche criticato il nuovo format della Champions League affermando: "Il nuovo formato UEFA è un progetto insolito e assurdo. Questo modello allontanerà ulteriormente i tifosi del nostro sport e soprattutto quelli più giovani. Questo nuovo formato è quello che meglio si adatta agli equilibri di potere di coloro da cui dipende la loro retribuzione. È un sistema che fa gli interessi dei suoi dirigenti, non si tiene conto delle esigenze dei giocatori, dei tifosi e dei calciatori, mettono fine al calcio europeo, non innovano, non affrontano la minaccia di altri sport in crescita e di altri divertimenti offerte"

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