La Festa del Torrone (11-19 novembre) è uno degli appuntamenti cremonesi più importanti dell'anno: racchiude storia, tradizione, cultura, turismo, economia, gusto e attira decine di migliaia di persone nella città del Torrazzo. A dieci mesi dalla scomparsa di Gianluca Vialli, nel suo nome quest'anno l'evento si arricchisce di un significato morale e solidale che testimonia quanto sia più vivo che mai lo spirito del Campione, scomparso il 6 gennaio scorso a Londra. "Cerca di migliorarti ogni giorno". "Non darti delle arie". "Non mollare mai". "Fai ciò che ti appassiona".
Queste e altre parole di Gianluca hanno acceso le luminarie nelle vie del centro, subito stracolme di folla. L'idea, quanto mai felice, è stata di Eugenio Marchesi, presidente delle Botteghe del Centro di Cremona; la realizzazione è opera del Distretto Urbano del commercio, il partner è la Fondazione Vialli e Mauro per la ricerca contro il cancro e la Sla, alla quale verrà devoluto il ricavato dell'asta benefica, aperta in occasione della Festa del Torrone. L'iniziativa di Cremona cade nella settimana decisiva della Nazionale, chiamata ad affrontare Macedonia del Nord e Ucraina, tappe fondamentali lungo la strada che porta alla qualificazione diretta a Euro 2024 per difendere il titolo conquistato l'11 luglio 2021 a Wembley. E a proposito di parole luminose, come dimenticare quelle che Vialli pronunciò prima della fine con l'Inghilterra, rivolto agli azzurri? Le trasse da un discorso del presidente americano Roosevelt: "L'onore spetta all'uomo nell'arena. L'uomo il cui viso è segnato dalla polvere, dal sudore e dal sangue. L'uomo che lotta con coraggio, che sbaglia ripetutamente sapendo che non c'è impresa degna di questo nome che sia priva di errori e di mancanze. L'uomo che dedica tutto se stesso al raggiungimento di un obiettivo, che sa entusiasmarsi ed impegnarsi fino in fondo e che si spende per una causa giusta. L'uomo che quando le cose vanno bene conosce finalmente il trionfo delle grandi conquiste e che, quando le cose vanno male, cade sapendo di aver osato. Quest'uomo non avrà mai un posto accanto a quelle anime mediocri che non conoscono né la vittoria né la sconfitta". Perché "l'importante non è vincere, è pensare in modo vincente. Così si può affrontare la vita".