Massa e i cartellini: il dato che fa riflettere
Una premessa: i numeri vanno sempre interpretati. Non possiamo dire che “l’arbitro che ammonisce di più è il più cattivo”, e chi estrae meno cartellini è “più buono”: ci sono sempre tanti fattori in gioco, tra cui il tipo di gara. Certamente spicca il dato di Marchetti, che in 4 partite ha ammonito solo 8 volte, per la media di 2 soli gialli a partita. Fa testo fino a un certo punto: l’arbitro di Ostia non ha diretto big match, a differenza di Massa, che ha estratto 29 gialli in 5 presenze ed è in cima alla classifica. Di sicuro, se queste linee di tendenza dovessero consolidarsi nel tempo avremmo di fronte due profili di arbitro molto diversi: uno meno propenso alla sanzione, l’altro ben più severo. Per quanto riguarda Massa, secondo arbitro italiano in Europa alle spalle di Orsato, quest’anno gli sono state assegnate diverse grandi sfide. Questa media di cartellini risulta decisamente troppo alta rispetto a quello che è diventato il suo status. Ormai, infatti,è un arbitro di élite e dirige squadre di alto livello da più di cinque anni: per fare il definitivo salto di qualità e provare a insidiare la leadership di Orsato, dovrebbe dunque, forse, gestire certe situazioni con maggiore personalità, evitando le ammonizioni.
È questo l’unico tassello che gli manca, visto che ha finalmente trovato continuità di rendimento sotto il profilo tecnico: non a caso potrebbe essere l’altro italiano insieme a Orsato a essere scelto per gli Europei. Un altro dato che sorprende riguarda Doveri: il romano, a differenza di Massa, ha sempre ammonito poco. Quest’anno il suo operato è tuttavia in controtendenza, e nelle prime dodici giornate Doveri ha persino estratto tre rossi. A prescindere da questo dato l’arbitro romano appare sotto il suo standard abituale: l’augurio è che torni quanto prima su alti livelli, perché ne abbiamo bisogno.