Espulsioni a tempo nel calcio, ci siamo: una buona idea o no?

L’inserimento definitivo nelle regole del calcio potrebbe avvenire nel giro di un paio d’anni
Espulsioni a tempo nel calcio, ci siamo: una buona idea o no?© Getty Images

Le espulsioni a tempo stanno per arrivare nel calcio. Nel senso che hanno compiuto un passo importante, ma non ancora quello definitivo. Tutto è partito nel 2019-20 con la sperimentazione nel calcio di base inglese (dai tornei giovanili fino alla quinta divisione) sulla base di un protocollo che l’Ifab, il massimo organismo legislativo del football, aveva messo a punto nel 2017. Ieri in una riunione che si è tenuta all’aeroporto londinese di Heathrow, è stata varata un’altra tornata di esperimenti a un livello più alto.

Il tutto per valutare l’inserimento definitivo nelle regole del calcio delle espulsioni a tempo (Sin Bins in inglese) che potrebbe avvenire nel giro di un paio d’anni. All’ammonizione e all’espulsione definitiva dal campo, si aggiungerebbe la possibilità di tenere fuori dal campo un giocatore per un periodo che va dal 10% al 15% del tempo della partita, quindi 9 o 10 minuti. La punizione a tempo arriverebbe per falli che ora sono puniti dall’ammonizione e riguardano il campo dell’antisportività. Per esempio con l’arbitro, le trattenute di un avversario che è sfuggito alla marcatura, le perdite di tempo...

Espulsioni a tempo, come funzionano

L’arbitro mostra un cartellino giallo al giocatore e poi indica l’area tecnica di fronte alla panchina, che è il luogo dove il giocatore deve attendere i dieci minuti, che non sono effettivi, ma includono anche il tempo di eventuali infortuni (e, attenzione, qui rischia di esserci il buco da cui sgonfiare l’effetto dell’espulsione a tempo, per esempio simulando un infortunio o sfruttando altri trucchi per perdere tempo). Terminato il tempo della punizione, l’arbitro riammette in campo il giocatore. Una buona idea o no? È certamente un passo verso la modernizzazione del gioco e la sua spettacolarizzazione. Le espulsioni a tempo sarebbero l’ennesimo deterrente al gioco violento, favorendo i calciatori più tecnici, ma non solo: le situazioni di gioco di superiorità numerica temporanea aumenterebbero l’intensità della partita, con una squadra spinta a concretizzare il vantaggio e l’altra che deve riorganizzarsi tatticamente per il periodo in inferiorità. Insomma, anche dal punto di vista dell’andamento delle gare si creerebbero dei diversivi, un po’ come avviene nella pallanuoto. Infine, l’arbitro avrebbe modo di modulare meglio le sanzioni a sua disposizione: avendo una via di mezzo per quando il giallo è troppo poco, il rosso è eccessivo.

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