Grande Torino, donata la maglia di Romeo Menti al Museo di Coverciano

Il prezioso cimelio è stato consegnato al presidente Marani da Nicolò Menti: "Sono contento di metterla a disposizione dei tifosi"

Il Museo del Calcio di Coverciano ha ricevuto in dono un cimelio dallo straordinario valore: si tratta della maglia di Romeo Menti, campione azzurro e del Grande Torino che perse la vita il 4 maggio del 1949 nella tragedia di Superga. "È motivo di straordinario onore, orgoglio e piacere questa donazione, per la quale ringrazio Nicolò Menti. Si tratta di un gesto davvero molto nobile" ha sottolineato il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, ricevendo la maglia proprio dallo stesso nipote del campione italiano.

"Si tratta della prima maglia azzurra di un calciatore del Grande Torino che entra a far parte del nostro Museo. Quella squadra fu un simbolo del Paese ed è stata la squadra di tutti" ha continuato e concluso Marani. La collezione del Museo del Calcio di Coverciano poteva vantare già un'altra maglia di un calciatore del Grande Torino: è quella appartenuta a Virgilio Maroso, ma si tratta della divisa della squadra granata e non della Nazionale. Maglia che, peraltro, è l'unica di club presente nel percorso espositivo dedicato alla storia delle Nazionali azzurre.

L'emozione di Nicolò Menti

"Sono contento di poter dare la possibilità ai tanti tifosi e appassionati che visiteranno il Museo del Calcio di Coverciano di osservare da vicino la maglia che è appartenuta a mio nonno" ha commentato Nicolò Menti, nipote di Romeo, straordinaria ala destra che esordì in azzurro il 27 apriledel 1947 a Firenze in un'amichevole contro la Svizzera: finì 5-2 e Menti realizzò una tripletta. La sua carriera in Nazionale, interrotta tragicamente a meno di trent'anni di vita, lo ha visto vestire l'azzurro in sette occasioni, arricchite da cinque reti.

Della collezione del Museo del Calcio fa parte anche un altro cimelio appartenuto al campione nativo di Vicenza: si tratta di una spilla della Fiorentina, squadra in cui aveva militato e a cui era molto affezionato, anche una volta cambiato club. Menti era talmente innamorato della città di Firenze che portava sempre con sé questa spilla. Una volta avvenuto il tragico schianto sulla collina di Superga da parte dell'aereo che stava riportando a casa i giocatori granata, venne chiamato l'ex ct Pozzo per riconoscere le salme, dal momento che l'ossatura della Nazionale era composta dai giocatori del Grande Torino e lui li conosceva bene. Proprio dalla spilla della Fiorentina, Pozzo riconobbe che quello era il corpo senza vita di Romeo Menti.

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