«Enough is enough». Vale a dire: “quando è troppo, è troppo”. Maheta Matteo Molango, presidente della Pfa (il sindacato inglese) e componente permanente nel board della FifPro, il sindacato internazionale dei calciatori, ha così commentato la minaccia di azioni legali nel caso in cui il programma del Mondiale per Club organizzato dalla Fifa non venga rivisto. La lettera, inviata anche al presidente della Fifa Gianni Infantino, chiede al Consiglio della Fifa di riaprire le discussioni sul calendario delle partite internazionali.
Le parole di Molango
Molango non è affatto soddisfatto di come la vicenda abbia preso questa piega conflittuale: «Non volevamo arrivare a questo passo - spiega - Abbiamo cercato a lungo una via diplomatica, un dialogo, ma alla fine ci siamo resi conto che Fifa e Uefa non tenevano minimamente in considerazione le nostre posizioni. Anzi: non ci ascoltavano minimamente. Così abbia dovuto compiere questo passo che non è un bene per nessuno. Ma ormai non potevamo più tacere sia perché è necessario tutelare la salute dei calciatori, sia perché gli stessi tifosi cominciamo a lamentarsi. Sta cambiando anche il loro punto di vista perché se prima pensavano che si trattassero di lamentale dei milionari, ora si rendono conto che questo affollamento dei calendari va anche a loro discapito: “se si gioca così tanto - dicono - a forza di infortuni, assenze e impegni noi vedremo in campo i migliori per sempre meno tempo. Non è giusto”. Si sta tirando troppo la corda», conclude Molango che oggi sarà impegnato in una delicata riunione con i vertici della Premier League che vogliono introdurre il Fair Play finanziario.