Oggi Palermo dirà addio a Totò Schillaci, un momento che toccherà il cuore di molti, dai più anziani ai più giovani, che hanno imparato a conoscere il celebre bomber italiano non solo per le sue imprese sportive, ma anche per la sua umiltà e semplicità. L'ex calciatore della Juventus, scomparso a soli 59 anni, è stato un simbolo non solo del calcio italiano, ma anche della sua amata Sicilia, e i palermitani si raccoglieranno alla Cattedrale per rendergli l'ultimo saluto durante i funerali, dopo due giorni di camera ardente allo stadio Renzo Barbera. La figlia di Schillaci, Jessica, ha raccontato le difficoltà degli ultimi giorni, condividendo il dolore di non poter fare nulla per salvarlo: "Il quadro clinico non lasciava speranza, ma io avrei voluto salvarlo".
Schillaci, il ricordo della figlia Jessica
"Tre giorni fa, al suo capezzale, io e mio fratello Mattia gli abbiamo detto che davanti all'ospedale c’erano già le TV. Ci ha risposto: ‘A me importa solo di voi'. E ci ha chiesto scusa perché ha pensato di non essere stato presente tutte le volte che avrebbe voluto, che noi avremmo voluto. Io faccio l'infermiera a Verona e sono tornata per stare assieme a lui in questi giorni di profondo dolore", ha detto Jessica, nata dalle prime nozze di Schillaci con Rita Bonaccorso. La giovane ha poi proseguito: "Conosco la trafila del fine vita, ma intraprendere questo cammino con il proprio padre, con un padre giovane, è davvero lacerante. Abbiamo parlato, abbiamo anche scherzato finché è stato possibile. Abbiamo ricordato i momenti più belli delle nostre vite, quelli che non si potranno mai dimenticare, che nessuna morte potrà mai portarmi via. È stato a suo modo un eroe ma per me era solo un padre. Il nostro rapporto non è stato sempre facile, ma quale rapporto fra genitori e figli è facile? Certamente, non è stato facile dirgli addio".
Ed ancora: "Ho preso le ferie a luglio per stare assieme a papà. Siamo andati al mare a Isola delle Femmine, avrebbe voluto portarmi in barca ma faceva già tanta fatica. Ci siamo accontentati di un bagno al mare e di un super pranzo a base di pesce. È stato bellissimo. Quando mi ha riaccompagnato all’aeroporto si vedeva che faticava. La situazione è precipitata negli ultimi giorni: papà ha iniziato a giocare una partita che sapeva già di avere perso. Ma se l’è giocata fino in fondo pensando non a sé stesso ma alle persone che ha amato e che continuerà ad amare ovunque si trovi adesso".