Associazione benefica
Un’associazione ‘no profit’, la ‘We Are Milano’, era stata costituita nel 2020 da alcuni indagati finiti nell’inchiesta sulle curve della procura di Milano per crearsi una ‘facciata legale’ che permetteva di guadagnare consenso sociale con iniziative benefiche, ma che serviva a interloquire con le società calcistiche di serie A, che altrimenti non avrebbero potuto intrattenere alcun tipo di rapporto con la tifoseria ultrà per le vigenti normative. È quanto emerge dall’ordinanza del gip di Milano, Domenico Santoro.
L'uccisione
Le due curve milanesi (in particolar modo quella nerazzurra) erano balzate agli onori della cronaca e finite al centro delle attività investigative lo scorso 4 settembre a seguito del violento scontro che ha avuto luogo alle porte di Milano, a Cernusco sul Naviglio. Scontro nel quale aveva perso la vita Antonio Bellocco, uomo di 39 anni accoltellato dal capo ultras dell’Inter Andrea Beretta, di anni 49. Secondo le ricostruzioni Bellocco, pregiudicato e affiliato al clan della ndrangheta di Rosarno in Calabria aveva aperto il fuoco contro Beretta dall’interno della propria Smart su cui si trovava in compagnia del capo ultras, che ferito a una gamba ha poi reagito accoltellando a morte il trentanovenne colpendolo alla gola.