"Io ho indicato la strada 20 anni fa e il mio esempio può essere seguito. Basta con quelli che vogliono fare i tifosi per professione per guadagnare soldi, è arrivato il momento di non legittimare più i delinquenti". Lo spiega in un'intervista al Messaggero Claudio Lotito, presidente della Lazio e senatore di Forza Italia, commentando l'inchiesta che ha portato già a 19 arresti fra il tifo organizzato a Milano. "E sono convinto che uscirà dell'altro - prosegue -. Ci sono altre indagini in corso, non solo a Milano... Ancora oggi mi attaccano da tutte le parti, ma io combatto. Se scendi a compromessi, sei morto".
Le parole di Lotito
Lotito racconta quanto ha rischiato dopo essersi ribellato alle logiche della curva. "Di tutto, sono scampato a bombe e ogni tentativo di intimidazione, ho dovuto rafforzare la mia sicurezza perché ho arginato il business delle curve", dice. Lo scontro ora è di nuovo aspro come testimonia la contestazione a Ponte Milvio dello scorso 14 giugno. "Non c'entra nulla il mercato o la Lazio che, come testimoniano i fatti, non ha subito nessun ridimensionamento e lo sta dimostrando. È una scusa per costringermi a vendere perché io non ho mai ceduto a nessun privilegio - conclude -. Lo Stato deve prendere dei provvedimenti normativi affinché il calcio non diventi ostaggio di associazioni criminali che utilizzano questo sport e altri per fini che non sono sportivi, come lo spaccio di sostanze stupefacenti, usure e non solo".