La Serie A spaccata e il nodo riforme
La decisione del “Riesame” arriverà tra una ventina di giorni e, nel frattempo, Gravina è impegnato nella grande contesa sulla riforma del calcio italiano, con la Serie A come contendente principale in vista dell’assemblea straordinaria del 4 novembre. Ieri, il termine ultimo era fissato entro le 19, la Figc ha infatti depositato la sua proposta di riforma dello statuto federale. Le Leghe avranno tempo fino al primo novembre per esprimere le loro osservazioni, ma la questione riguarda soprattutto la Serie A e, attenzione, non sui pesi elettorali bensì sui poteri, con una notevole confusione sui limiti di competenza, visto che vi è anche stata la richiesta dell’indipendenza sui controlli economici che non saranno più di competenza della Figc, ma del Governo. La Figc, peraltro, ha allegato al proprio documento le richieste che i club della maggiore Lega avevano presentato nel febbraio 2024 per dimostrare come la sintesi finale vada perfino oltre quelle richieste.
E, manco a dirlo, la Lega di A deve fare i conti con una clamorosa spaccatura al proprio interno, tanto è vero che Casini ha inviato le richieste di modifica dalla mail personale e non da quella di presidente di Lega la cui maggioranza non gli ha assegnato mandato, anzi: i big come Juventus (particolarmente attiva nel sondare le posizioni dei vari club e nella volontà di evitare lo scontro politico) e Inter - che si portano dietro club importanti (l’Atalanta, ma pure molte proprietà straniere) - sono decisi a firmare l’accordo, mentre Lotito e De Laurentiis (che ha tenuto a precisare, in un comunicato ufficiale, come la sua non sia una posizione personale contro Gravina), con Cairo e il Verona di Setti, sono pronti alla rottura. Oggi è in programma una nuova assemblea di A e, considerato il clima e i presupposti, non è nemmeno escluso che la Serie A si presenti all’assemblea del 4 novembre senza una posizione univoca.