Longo, ora il ritorno in Spagna
Ha giocato anche in Olanda.
"Mi sono divertito parecchio, mai corso e lavorato così tanto come al Dordrecht. C’era un calcio ultra offensivo, con tanti giovani, bello e divertente. A livello di vita extracalcistica però non ci siamo trovati bene, è stata una sofferenza. Sono chiusi, rigidi, non abbiamo creato nessun gruppo o amicizia fuori dal campo, per mia moglie non è stato semplice".
Così è andato al Lamia, in Grecia.
"Quella è stata una bella esperienza, anche se mi aspettavo di più in generale, perché era la Serie A. A livello di stadi e strutture, togliendo le top, tutto è lasciato un po’ andare, anche l’organizzazione non era il massimo. Se ti adatti in Grecia, fai la bella vita. Le persone si godono la compagnia e i momenti del giorno, in più è una nazione molto economica. Con 15 euro, ricordo perfettamente, cenava tutta la famiglia".
Cosa è andato storto al Milan Futuro?
"Le cose non sono state fatte al meglio. Ci sono ragazzi promettenti, di grosse capacità. Ma era difficile avere una continuità di lavoro, tanti scendevano con la Primavera, altri andavano con la prima squadra. A volte ci siamo trovati a fare la rifinitura in 7. Diciamo che in settimana il gruppo di lavoro non era ben chiaro. C’era troppo via vai, era difficile creare un gruppo, conoscersi bene. Tutto questo è inevitabile poi si rifletta sul campo".
E per il suo di futuro?
"Si vedrà. Da contratto sarò qui in caso di promozione, altrimenti vedremo. La mia idea è quella di restare a vivere e a giocare in Spagna".