"Fuori Israele dal calcio": Pogba e altri top per Gaza, lettera a Uefa e Fifa

Dura presa di posizione da parte di 48 atleti: cosa può occadere in ottica Mondiale e non solo

Dopo gli sviluppi relativi al conflitto con la Palestina, sono aumentate le richieste di sospendere Israele dalle competizioni calcistiche internazionali. Una dura presa di posizione in queste ore è arrivata anche da diversi atleti, molti dei quali noti a livello mondiale, autori di una lettera agli organi competenti in cui chiedono con fermezza l'estromissione di Israele dalle competizioni sportive. Tra i segnatari calciatori del calibro di Paul Pogba e Hakim Ziyech. Attualmente, la nazionale israeliana sta partecipando alle qualificazioni per la Coppa del Mondo maschile Fifa, prevista per la prossima estate, mentre il club Maccabi Tel Aviv è impegnato in Europa League.

Pogba & Co: "Lo sport deve agire, basta massacri"

Per la precisione sono 48 gli atleti (presenti anche Il centrocampista del Crystal Palace Cheick Doucoure -l'unico giocatore attualmente militante in Premier League ad aver firmato-, l'ex capitano dell'Ipswich Sam Morsy e l'ex giocatore di cricket inglese Moeen Ali) che hanno sottoscritto la lettera per escludere Israele dalle competizioni. Una lettera che recita: "Siamo una voce unita di professionisti dello sport provenienti da tutto il mondo, che difendono la giustizia, l'equità e l'umanità nello sport. Crediamo che lo sport sia più di una semplice competizione. È un vettore di speranza, unità e rispetto, valori che devono essere difesi sia dentro che fuori dal campo. Quando questi valori vengono calpestati dal massacro di civili e dalla violazione dei diritti umani, lo sport ha il dovere di agire".

Nella lettera si legge ancora: "Le azioni [di Israele] violano il diritto internazionale umanitario e contraddicono i principi di rispetto, sicurezza e pace che lo sport rappresenta. Lo sport non è neutrale di fronte all'ingiustizia. Rimanere in silenzio significa accettare che la vita di alcuni valga meno di quella di altri". Secondo quanto appreso dalla BBC da un alto esponente di una federazione calcistica, numerosi Paesi starebbero facendo pressione affinché si voti per l'espulsione di Israele dal calcio europeo, con la leadership dell'Uefa che sembrerebbe voler agire in tal senso.

Israele fuori dal Mondiale?

Secondo quanto riferito dal Times potrebbe svolgersi una votazione già la settimana prossima per prendere una decisione, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che starebbe cercando di contrastare questa proposta. In tutto questo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti avrebbe dichiarato di essere pronto ad opporsi a qualsiasi tentativo di escludere Israele dalle qualificazioni alla Coppa del Mondo, che si terrà principalmente negli Stati Uniti. Ma questa votazione come dovrebbe svolgersi? E quali potrebbero essere le conseguenze?

Le decisioni su questioni importanti nel calcio europeo vengono prese dal comitato esecutivo della Uefa, l'organo di governo del continente. Il comitato esecutivo, composto da 20 funzionari provenienti dai diversi Stati membri, controlla la Uefa, supervisionandone la gestione. Il gruppo è presieduto da Aleksandr Ceferin, in carica dal 2016 dopo essere succeduto a Michel Platini. Affinché una decisione possa essere votata dal comitato esecutivo, è necessaria una maggioranza semplice di 11 membri su 20. Le decisioni assunte dal gruppo hanno effetto immediato, il che significa che una decisione di sospendere Israele sarebbe in teoria attuata in maniera repentina. Poiché la Uefa ha il controllo in merito alle qualificazioni alla Coppa del Mondo per quanto riguarda l'Europa, Israele sarebbe di fatto escluso dal torneo della prossima estate.

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"La posizione di Al-Khelaifi"

Ad ora, Turchia a parte, nessun'altra federazione calcistica ha espresso pubblicamente una posizione sulla partecipazione delle squadre israeliane al calcio internazionale. Nasser Al-Khelaifi, numero 1 dell'ECA, è una personalità di grande influenza: oltre a ricoprire il ruolo di presidente del Psg campione d'Europa, è anche a capo di BeIN Media Group, uno dei principali partner televisivi della Uefa. E proprio Al-Khelaifi, ex tennista qatariota, come riportato dalla BBC non avrebbe lesinato critiche verso quello che ha definito "il comportamento irresponsabile di Israele", dopo che le forze israeliane hanno lanciato un attacco contro alti esponenti di Hamas a Doha, la capitale del Qatar, questo mese. Al momento, però, Al-Khelaifi non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali riguardo alla partecipazione di Israele alle competizioni sportive.

Come risponderà la Fifa?

Qualsiasi decisione della Uefa di sospendere Israele richiederà anche la presa di posizione della Fifa. Quando la Russia è stata esclusa dalle competizioni calcistiche nel 2022, infatti, Fifa e Uefa l'hanno annunciato insieme pochi giorni dopo l'inizio dell'invasione russa in Ucraina. Ma la BBC sottolinea che in questo caso potrebbero sorgere divergenze. L'emittente riporta come il presidente della Fifa, Gianni Infantino, abbia definito il suo rapporto con Donald Trump, presidente degli Stati Uniti, “cruciale” invitandolo tra l'altro alla cerimonia del Mondiale per Club, lasciando anche una replica del trofeo nella famosa Stanza Ovale. L'amministrazione Trump, fortemente a favore di Israele, avrebbe criticato il riconoscimento dello Stato palestinese da parte di vari paesi e ora si starebbe opponendo fermamente a qualsiasi iniziativa per escludere Israele dalla Coppa del Mondo. Insomma, ancora tutto in divenire, ma sembrerebbero essere arrivate le ore cruciali per la decisione definitiva: Israele dentro o fuori?

 

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Dopo gli sviluppi relativi al conflitto con la Palestina, sono aumentate le richieste di sospendere Israele dalle competizioni calcistiche internazionali. Una dura presa di posizione in queste ore è arrivata anche da diversi atleti, molti dei quali noti a livello mondiale, autori di una lettera agli organi competenti in cui chiedono con fermezza l'estromissione di Israele dalle competizioni sportive. Tra i segnatari calciatori del calibro di Paul Pogba e Hakim Ziyech. Attualmente, la nazionale israeliana sta partecipando alle qualificazioni per la Coppa del Mondo maschile Fifa, prevista per la prossima estate, mentre il club Maccabi Tel Aviv è impegnato in Europa League.

Pogba & Co: "Lo sport deve agire, basta massacri"

Per la precisione sono 48 gli atleti (presenti anche Il centrocampista del Crystal Palace Cheick Doucoure -l'unico giocatore attualmente militante in Premier League ad aver firmato-, l'ex capitano dell'Ipswich Sam Morsy e l'ex giocatore di cricket inglese Moeen Ali) che hanno sottoscritto la lettera per escludere Israele dalle competizioni. Una lettera che recita: "Siamo una voce unita di professionisti dello sport provenienti da tutto il mondo, che difendono la giustizia, l'equità e l'umanità nello sport. Crediamo che lo sport sia più di una semplice competizione. È un vettore di speranza, unità e rispetto, valori che devono essere difesi sia dentro che fuori dal campo. Quando questi valori vengono calpestati dal massacro di civili e dalla violazione dei diritti umani, lo sport ha il dovere di agire".

Nella lettera si legge ancora: "Le azioni [di Israele] violano il diritto internazionale umanitario e contraddicono i principi di rispetto, sicurezza e pace che lo sport rappresenta. Lo sport non è neutrale di fronte all'ingiustizia. Rimanere in silenzio significa accettare che la vita di alcuni valga meno di quella di altri". Secondo quanto appreso dalla BBC da un alto esponente di una federazione calcistica, numerosi Paesi starebbero facendo pressione affinché si voti per l'espulsione di Israele dal calcio europeo, con la leadership dell'Uefa che sembrerebbe voler agire in tal senso.

Israele fuori dal Mondiale?

Secondo quanto riferito dal Times potrebbe svolgersi una votazione già la settimana prossima per prendere una decisione, con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu che starebbe cercando di contrastare questa proposta. In tutto questo, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti avrebbe dichiarato di essere pronto ad opporsi a qualsiasi tentativo di escludere Israele dalle qualificazioni alla Coppa del Mondo, che si terrà principalmente negli Stati Uniti. Ma questa votazione come dovrebbe svolgersi? E quali potrebbero essere le conseguenze?

Le decisioni su questioni importanti nel calcio europeo vengono prese dal comitato esecutivo della Uefa, l'organo di governo del continente. Il comitato esecutivo, composto da 20 funzionari provenienti dai diversi Stati membri, controlla la Uefa, supervisionandone la gestione. Il gruppo è presieduto da Aleksandr Ceferin, in carica dal 2016 dopo essere succeduto a Michel Platini. Affinché una decisione possa essere votata dal comitato esecutivo, è necessaria una maggioranza semplice di 11 membri su 20. Le decisioni assunte dal gruppo hanno effetto immediato, il che significa che una decisione di sospendere Israele sarebbe in teoria attuata in maniera repentina. Poiché la Uefa ha il controllo in merito alle qualificazioni alla Coppa del Mondo per quanto riguarda l'Europa, Israele sarebbe di fatto escluso dal torneo della prossima estate.

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