Trezeguet, un altro gol: «Studio e mi impegno»

L'ex attaccante della Juventus: «Stare in Argentina mi ha fatto vedere altre realtà, mi impegno in progetti sociali, ho fatto il corso da manager sportivo. Ma la grande soddisfazione per i miei genitori è finire la “secondaria", un'altra sfida»

TORINO - (e.e.) David Trezeguet non ha nessuna intenzione di appendere le scarpette al chiodo. E in Argentina, tra Newell's e River, è ancora un mito. Perché segna, perché trova nuove ispirazioni di vita. Abituato a Torino e Montecarlo, nella patria d'origine ha fatto i conti con un'altra realtà. E si è messo a disposizione. Con grande umiltà, come racconta a canchallena.com. «E' due anni che sono qui e ciò mi ha permesso di vedere come si vive il calcio argentino, così importante per la società. Per questo bisogna trattare varie cose a livello sociale ed educativo, come avviene in Europa. La mia nuova sfida,a nche per la mia famiglia, è finira la scuola Secondaria. I miei genitori sono orgoliosi di questo. Qui sono pochi i giocatori che terminano gli studi. Ho fatto il corso da manager sportivo della Fifa, per un anno. Ho imparato molto e mi ha sopreso che fossero davvero pochi i calciatori a frequentarlo. Ma un dipoloma è importante. A livello organizzativo, il football sudamericano è ancora vergine, il mondiale in Brasile darà un'immagine differente. In Europa i club sono imprese, non si cura solo il lato sportivo. Il Barcellona, per esempio, è impegnato con l'Unicef, la Juventus con l'Unesco e con altre iniziative. Qui il potenziale primario consta nei giocatori. Bisogna guardare al futuro, migliorare l'educazione dei bambini, fare loro capire che non tutti possono farcela con il pallone, che serve una famiglia solida e servono i sacrifici. Do una mano alla fondazione La Serenisima e collaboro con l'ambasciata di Francia. Ne parlo anche con il mio amico Zinedine Zidane: pensiamo sempre di dare un contributo al progresso». Il Trezeguet 2.0 è un goleador molto social.

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