Poborsky: «Ho rischiato di morire». Il motivo è incredibile

Uno dei protagonisti del famoso 5 Maggio torna a parlare della grave malattia che lo colpì nel 2016
Poborsky: «Ho rischiato di morire». Il motivo è incredibile

TORINO - Karel Poborsky, l'ex centrocampista della Lazio, tanto caro ai tifosi bianconeri per la sua prestazione condidata da una doppietta nello storico 5 maggio, è tornato a parlare di sé e della terribile malattia che nel 2016 rischiò di metterlo gravemente in pericolo di vita al quotidiano britannico Guardian.

IL DRAMMA - Dopo il ritiro dal calcio giocato, avvenuto nel maggio 2007, il centrocampista ceco aveva deciso di farsi crescere la barba lunga, e l’aveva sfoggiata anche in occasione di alcune amichevoli di beneficenza. L’uomo però non si era accorto che una zecca aveva deciso di prendervi residenza. L’ex Lazio non l’ha scoperto fino a quando non è stato troppo tardi: l’insetto lo ha morso, e Poborsky è stato costretto a farsi ricoverare in ospedale con urgenza. «Se fossi arrivato in ospedale un giorno più tardi, questa intervista non sarebbe mai uscita  - ha confidato al quotidiano britannico - . Mi hanno messo in coma indotto. Dopo essermi svegliato, mi hanno chiesto quale fosse il mio nome. Tutti i miei muscoli facciali erano paralizzati, ho trascorso tre settimane in quarantena in ospedale sotto potenti antibiotici. Non potevo mangiare, dovevo tenere gli occhi coperti perché ero molto sensibile alla luce. Ero parecchio spaventato».

POBORSKY OGGI - Attualmente Poborsky è direttore accademico della Czech Football Association, quando non gioca a golf con il vice presidente della Juventus Pavel Nedved, ed è stato annunciato come ambasciatore per Euro 2020. Infine, Poborsky si diletta ancora sul rettangolo di gioco: la prossima apparizione è prevista per il match del 26 maggio all'Old Trafford tra leggende di Manchester United e  Bayern Monaco, 20 anni dopo la famosa finale di Champions League vinta dai Reds. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...