Argentina: fallito attentato contro la Vicepresidente Kirchner. Cancellate alcune partite

Un pregiudicato brasiliano tenta di sparare in faccia a Cristina Fernández de Kirchner, ma l'arma si inceppa. Il presidente Alberto Fernández: «Il più grave atto dalla fine della dittatura». L'Afa rinvia Patronato-Unión, Lanús-Tigre e Rosario Central-Talleres
Argentina: fallito attentato contro la Vicepresidente Kirchner. Cancellate alcune partite© ANSA

TORINO - Quando tentano di sparare in faccia al secondo politico più importante del Paese è moralmente doveroso fare qualcosa. Quando provano a far fuori il vicepresidente della nazione ogni persona senziente deve dire basta, ogni settore deve schierarsi, senza se e senza ma. Il calcio non può e non deve fare eccezione. E decide, in modo sacrosanto, di non farla, l’eccezione. Poche ore fa, all’incrocio tra Calle Juncal e Calle Uruguay nel quartiere Recoleta di Buenos Aires, Fernando Andrés Sabag Montie, brasiliano di 35 anni, ha puntato una pistola, carica, a pochi centimetri dal volto della vicepresidente Cristina Fernández de Kirchner praticamente sulla porta del domicilio dell’esponente peronista, già presidente dell’Argentina dal 2007 al 2015. L’attentato non è andato, fortunatamente, a buon fine solo perché l’arma si è inceppata. Cristina al momento del ritorno a casa dopo una seduta al Senato era accerchiata da numerosi sostenitori: nelle immagini che stanno facendo il giro del mondo si può vedere e ascoltare come l’uomo, che aveva precedenti penali per essere stato trovato in possesso di un’arma non convenzionale il 17 marzo dell’anno scorso, si avvicini e provi a fare fuoco a pochi centimetri dalla testa dell'ex Presidente della Nazione, senza esito a causa del guasto alla pistola. Soltanto in quel momento  il personale di sicurezza reagisce e riesce a immobilizzare l'individuo.

UNA DEMOCRAZIA GIOVANE E FRAGILE DA DIFENDERE Una democrazia fragile e giovane, quella argentina: ha meno di 40 anni, è rinata con Raúl Ricardo Alfonsín il 10 gennaio 1983, dopo 7 anni di sanguinosa dittatura fascista, 30 mila desaparecidos e molte altre migliaia di morti. E’ da sempre un Paese spaccato in due. Per dirla in termini calcistici: l’Argentina è tutta un Boca-River 24 ore su 24, 365 giorni su 365. Questa dicotomia si avverte in ogni aspetto della vita quotidiana, dal più importante e alto al più risibile. Pure la musica non è esente: se ti piace El Indio Solari, Patricio Rey y sus Redonditos de Ricota non ascolterai mai, anzi tenderai a disprezzare apertamente, i Soda Stereo. In politica o sei Peronista o sei derechista, tertium non datur. A peggiorare le cose, a incendiare la quotidianità ci sono la crisi economica ormai endemica, l’inflazione galoppante (per un euro oggi vi danno 292 pesos, 7 in più di ieri), le villas de emergencias, slum degradati che qui da noi nel primo mondo sono meglio conosciute con il termine brasiliano favelas. E poi fame e  violenza.

CANCELLATE LE 3 PARTITE DI OGGI Una democrazia giovane e fragile ha bisogno di essere sostenuta, senza esitare. «E’ l’atto più grave da quando è finita la dittatura», ha tuonato il presidente Alberto Fernández, dichiarando immediatamente la giornata di oggi come festivo. Meglio evitare discussioni che possono degenerare in scontri tra Peronisti e derechisti nei luoghi di lavoro, nelle università, sui mezzi pubblici. E allo stadio, certo: sono moltissime le Barras Bravas, le parti più estreme del tifo che sono leali al Peronismo e al governo in carica. Ce ne sono altrettante che si ubriacherebbero di pomelo y termidor, vino in cartone mischiato con succo di pompelmo, se il gioverno cadesse. Non solo: anche all'interno della stessa Barra spesso convivono le due anime politiche che spaccano in due il Paese. Basta un cerino per far esplodere nuova violenza, insomma. El Chiqui Tapia, presidente dell’Afa, la federcalcio albiceleste, ha subito riunito i suoi collaboratori e, dopo pochissimi minuti, ha condannato l’episodio e ufficializzato con un comunicato stampa, la cancellazione dei primi 3 incontri programmati per la notte tra oggi e domani e validi per il 17° turno del Torneo de la Liga Profesional. Patronato Paranà-Unión Santa Fe, Lanús-Tigre e Rosario Central-Talleres Córdoba saranno recuperate, ma la data non è ancora stata stabilita. Nelle prossime ore la stessa sorte rischia di toccare agli altri match della giornata, anche se al momento nessun comunicato ufficiale al riguardo è ancora stato diramato.

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