Haaland a Dibu Martínez: "Aiutami ad avere la maglia del Boca di Rossi, il para rigori"

Il bomber norvegese e la richiesta al portiere dell'Albiceleste alla fine di Aston Villa-Man City. La storia di un amore azul y oro sbocciato grazie a Balerdi e l'esempio di De Rossi
Haaland a Dibu Martínez: "Aiutami ad avere la maglia del Boca di Rossi, il para rigori"

TORINO - C’e un club soltanto, nel mondo, che è un autentico oggetto di culto. C’e solo una squadra, sul Pianeta Terra, che è il desiderio, inconfessabile o confessato, di dozzine e dozzine di campioni, di fenomeni, di supercrack. Questa squadra è il Club Atlético Boca Juniors. In Argentina amano dire: «Es de Boca, como toda la gente de bien», in pratica «è del Boca, come tutte le persone per bene». Erling Braut Haaland, bomber norvegese del Manchester City, è l’ultimo in ordine di apparizione in un gruppo che conta, tra gli altri, Antoine Griezmann, Roby Baggio, Titì Henry, Lucas Torreira, Eden Hazard, O Rei Pelé, Miralem Pjanic, Sergio Ramos, Dani Alves, Edi Cavani, Ronaldinho Gaúcho e, ovviamente, Daniele De Rossi, che nel 2019 ha pure realizzato il sogno di giocare nel Boca.

LO SHOCK DEL DIBU Partiamo dalla... fine: lo tsunami norvegese che sta squassando ogni difesa in Premier, dopo averlo fatto in Austria e Germania, ieri alla fine della sfida contro l’Aston Villa, ha bussato alla porto dello spogliatoio avversario, chiedendo di poter parlare un secondo con il Dibu Martínez, portiere dei Villans e della Selección argentina. «In mano aveva la sua maglia e questo mi ha dato il primo bello shock - racconta il 30enne di Mar del Plata -. Mentre mi allunga la sua divisa mi chiede per gentilezza di aiutarlo ad avere la maglia del portiere del Boca Juniors, quello che para moltissimi rigori - conclude Martínez -». Ebbene, il “portiere che para tantissimi rigori”, altro non è che Agustín Rossi, estremo difensore del Xeneize.

MUCHAS GRACIAS BALERDI Riavvolgiamo il nastro: dato per scontato che il Boca Juniors è, tra i club del Pianeta, un autentico oggetto di culto, il top dei top, la squadra stra cool, e acclarato che vedere, almeno una volta nella vita, una partita alla Bombonera è esperienza imperdibile proprio come assistere a un concerto dei Rolling Stones, è interessante capire come nasce la passione di Haaland per l’azul y oro. Lo racconta Leo Balerdi, prodotto del vivaio Xeneize, attuale numero 5 del Marsiglia ed ex compagno del norvegese nel Borussia Dortmund: «E’ folle per il Boca. Ogni volta che vede un video inizia a martellarmi. “Quando mi porti a vederli dal vivo? Quando andiamo alla Bombonera, Leo?”. Spero che un giorno possa vivere questa esperienza indimenticabile in prima persona, farò l'impossibile perché questo accada. Continuerò ad assecondarlo cosicché ogni volta si innamori un po' di più. Quando ero al Dortmund, fin dal primo giorno mi ha chiesto quale squadra fosse la migliore in Argentina, quale avesse più storia. L'ho fatto diventare pazzo per il Boca, gli ho mostrato i video de La 12, il carnevale in ogni partita, gli ho fatto ascoltare i cori dei tifosi, gli ho fatto vedere le foto del nostro tempio. Gli ho raccontato cosa si prova a giocare alla Bombonera, qualcosa di unico, e gli ho mostrato i video dello stadio che esplode di gioia, della valanga nei settori popolari ogni volta che la squadra segna».

ERLING, L’ESEMPIO LO HAI! Ha solo 22 anni, Erling Braut Haaland. Ha una lunghissima e fortunata carriera di fronte a lui, passerà gli anni a venire a squassare difese, a sfondare le porte, a sollevare trofei. Chissà però che, dopo i 30 anni, non possa iniziare a frullargli nella mente un pensiero stupendo, quello di togliersi uno sfizio, di provare una esperienza diversa. Di vita, non solo di fútbol. Chissà che un giorno non decida di fare come Daniele De Rossi, di seguire l’esempio del Tanito de Boca, che volle fortissimamente e se la mise, quella maglia. E segnò sotto La 12, anche se in trasferta. Chissà se un giorno la voglia di aggrapparsi al alambrado, di arrampicarsi sulle reti della Bombonera che dividono il campo dagli spalti come faceva El Manteca Martínez, avrà la meglio nel cuore del gigante biondo nato a Leeds. In ogni caso ci sarà da aspettare. Lustri, con la passione che dovrà essere sempre alimentata, con il fuoco che dovrà continuare a bruciare sotto la cenere. Non ci provi nemmeno, però, El Araña Julián Álvarez, il socio di Haaland nell’attacco del City: non ci provi nemmeno, da ex fenomeno del River Plate, a tentare di far cambiare squadra, a far innamorare dei Millonarios il norvegese . Sarebbe totalmente inutile, otterrebbe una risposta del tipo: «Te fuiste a la B por puto y cagòn», il classico sfottò dei Bosteros alle Gallinas biancorosse. Perché, come tutta la gente per bene, Erling Haaland es de Boca.

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