Haaland, il marziano che riporta a terra Messi e Ronaldo

L’ex Golden Boy ha una media di 1,58 reti a gara: in proiezione potrebbe chiudere la stagione a 101!
Haaland, il marziano che riporta a terra Messi e Ronaldo

LONDRA - E pensare che, poco più di dieci anni fa, eravamo tutti ipnotizzati dall’avvincente sfida a suon di gol fra Raúl González Blanco e il nostro Pippo Inzaghi, in lotta per la conquista del trono di miglior marcatore di tutti i tempi nelle competizioni europee. Una gara che aveva spinto i due oltre ogni limite, portandoli a raggiungere numeri che – si diceva – sarebbero rimasti inarrivabili per decenni. A pensare a quanto detto a quei tempi, si rischia di sentirsi un po’ come quel discografico che, dopo aver ascoltato una band di giovanissimi musicisti chiamata “The Beatles”, esclamò: «Non li vogliamo. La loro musica non funziona e le band che usano chitarre sono fuori moda».

Nella classifica delle previsioni meno azzeccate della storia, quella dei numeri inarrivabili di Raul e Inzaghi occupa indubbiamente una posizione più bassa della clamorosa topica dell’impresario musicale. Anche perché l’illusione di vedere tali record perdurare nel tempo è durata molto meno di quanto i due protagonisti avessero impiegato a realizzare 77 reti in 161 gare il primo e 70 in 116 l’ex milanista. Tutta colpa di due marziani che, arrivati all’improvviso, hanno stravolto il modo stesso di concepire i numeri nel calcio, istaurando una supremazia assoluta, quasi dispotica, che li ha condotti a frantumare ogni record immaginabile.

Haaland e il record di Ronaldo e Messi

Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, fino a poco tempo fa, erano convinti (e forse lo sono ancora) che i loro primati fossero inattaccabili. «Ci vorranno decenni e chissà se nasceranno nuovamente altri due fenomeni così», si è spesso detto. Cosa è cambiato? Beh, a minacciare di far saltare il banco è un gigante biondo venuto dalla Norvegia - terra, per la verità, più abituata ad allevare sciatori che calciatori - che a soli 22 anni ha già polverizzato una serie incredibile di primati. Anzi, da quando ha messo piede nel magico mondo di Pep Guardiola i suoi numeri stanno diventando semplicemente assurdi. Alla faccia di chi diceva che «col gioco di Guardiola non c’entra nulla, farà fatica…».

Erling Braut Haaland è, ad oggi, la più seria minaccia ai record di CR7 e Messi. Il bomber norvegese - che nel 2020 ha conquistato il Golden Boy Best Absolute, premio internazionale assegnato ogni anno da questo giornale al miglior giocatore Under 21 - a soli 22 anni ha numeri di gran lunga superiori a quelli che, alla stessa età, potevano vantare le due più grandi icone del calcio mondiale. Per quanto inutile possa essere l’atto stesso di aggiornare la sua casella dei gol realizzati, vista la velocità con cui poi bisogna riprendere in mano il taccuino per riaggiornarli, al giorno 7 ottobre 2022 le reti totali sono 154 a livello di club, a cui vanno aggiunte le 21 segnate in Nazionale.

L'approccio con il Manchester City

Con la doppietta di mercoledì sera al Copenhagen i gol in Champions sono diventati 28 in 22 presenze (media di uno ogni 59.5 minuti). In campionato con il City guida la classifica marcatori con 14 gol in 8 partite, fra i quali vi sono 3 triplette consecutive, record assoluto per la Premier. Haaland ha già segnato l’1.0% dei gol realizzati dal City in Premier e Champions in tutta la sua storia e, secondo una proiezione, se continuasse su questi ritmi, (l’attuale media gol è di 1,58 a partita), concluderebbe la stagione a quota 101 reti. Pazzesco!

Qualche settimana fa, dopo la prima doppietta in campionato, Alan Shearer, il detentore del record di gol segnati in Premier (260), gli aveva dedicato un tweet fra il serio e lo scherzoso, scrivendo: «Bravo, ora te ne mancano solo altri 258». È evidente che il ragazzone norvegese abbia preso molto seriamente il guanto di sfida lanciato dall’ex bomber del Newcastle. D’altronde, Jonathan Wilson lo aveva scritto sul Guardian già nel 2020: «Nessuno al mondo gioca con una tale mancanza di rispetto verso la difficoltà».

Il confronto con i due marziani

A 22 anni non lo faceva nemmeno un fuoriclasse come Lionel Messi: all’età di Haaland, infatti, il crack rosarino aveva messo a segno 44 reti in 112 con il Barcellona, anche se – c’è da precisare – a quei tempi l’argentino aveva già vinto 3 campionati e 2 Champions, giocando da esterno offensivo. Proprio l’avvicinamento alla porta, avvenuto poco dopo, ne ha poi propiziato l’esplosione definitiva: da lì in poi la ‘Pulce’ ha segnato qualcosa come 628 goal nelle successive 666 partite con il Barca, vincendo il primo dei 7 Palloni d’Oro a soli 23 anni. Chi, invece, ancor più di Messi, custodisce con particolare gelosia ogni record personale tanto che – si dice – continui ad aggiornare una sorta di foglio Excel con i numeri dei colleghi che, potenzialmente, insidiano i suoi pazzeschi numeri, è l’ex juventino Cristiano Ronaldo. Il portoghese è in cima alla classifica dei goleador di tutti i tempi: sono 834 le reti realizzate fra club e Nazionale. In Champions CR7 guarda tutti dall’alto, con 141 reti all’attivo. Come Messi, però, anche il lusitano a 22 anni viaggiava lontanissimo dai numeri di Haaland. Infatti, solo (si fa per dire) alla soglia del ventiduesimo anno di vita il fenomeno portoghese ha realizzato il suo cinquantesimo gol, ma, proprio come Messi, l’anno successivo - a 23 anni - ha sollevato il primo dei 5 Palloni d’Oro. Insomma, la distanza fra i numeri dei due fenomeni più celebrati degli ultimi 15 anni e quelli del nuovo fuoriclasse norvegese è ancora ampia, anche se forse non così tanto da fargli dormire sogni tranquilli. Chiedere a Shearer per conferme.

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