Ci dica in una frase chi è per lei Carlo Ancelotti.
«È sicuramente il migliore allenatore per il Real Madrid, perché ci conosce da tanti anni. Conosce i nostri valori e li sa trasmettere ai giocatori. Questo lo rende l’allenatore perfetto. È difficile trovare un allenatore migliore di Ancelotti».
Riceve questo premio grazie al voto di giocatori come Van der Sar, Chapuisat, Nedved, Matthaus, Toni, Verón, Shevchenko, Stoichkov, Eto’o, Butragueño, Costacurta, Rui Costa che fanno parte del nostro board di leggende. Di solito è lei a scegliere i grandi campioni, che sensazione prova a essere scelto dai campioni questa volta?
«Alcuni hanno giocato in periodi in cui non ero presidente, altri sì: diciamo comunque che mi sarebbe piaciuto che tutti avessero giocato nel mio Real Madrid. È per me una soddisfazione immensa perché sono delle leggende della storia del calcio e la loro scelta mi inorgoglisce».
Lei ha costruito alcune delle formazioni più forti del mondo: qual è il segreto per creare una grande squadra? Soldi a parte naturalmente.
«Il Madrid è un club in cui tutti vogliono venire. Non c’è mai difficoltà nel convincere qualcuno ad accettare l’offerta del Real Madrid. C’è una grande storia, una grande organizzazione, le strategie sono sempre buone, gli stipendi sono buoni, insomma tutti i grandi campioni vogliono giocare nel Real Madrid».
C’è più soddisfazione nell’acquistare un “galactico” o nel lanciare un giovane del vivaio?
«È la stessa soddisfazione, perché i primi sono grandi campioni, i secondi possono diventarlo. Prendiamo l’esempio di Camavinga, è arrivato qui a 18 anni, sta sbocciando e ha tutta la vita davanti a lui. Zidane, invece, era arrivato già campione e ci ha regalato la Champions di Glasgow con quel meraviglioso gol. Il Real deve essere sempre una mescola di tutte e due le categorie: campioni e giovani talenti. Adesso stiamo allevando molto giovani perché è sempre più difficile acquistare i campioni, perché le squadre non li vogliono cedere. Così abbiamo in rosa Vinicius Jr, Rodrigo, Valverde, Militao, Camavinga, Tchouaméni: avere così tanti giovani che giocano titolari è difficile, ma è bello vederli al fianco dei Modric, dei Kroos e di questi campioni. Insieme a quell’ambiente che si crea sul campo ci rende quasi imbattibili».