River Plate: i soldi di Enzo Fernandez per avere Otamendi

Il club Millonario incasserà 40 milioni, ossia il 25% di quanto pagato dal Chelsea al Benfica: l'obiettivo è assicurarsi il difensore campione del mondo, in scadenza a giugno con i portoghesi
River Plate: i soldi di Enzo Fernandez per avere Otamendi

TORINO - Una pioggia d’oro sul Monumental: il passaggio da record di Enzo Fernández dal Benfica al Chelsea rende ricco il River Plate. Come intende reinvestire il club del Barrio Núñez i 40 milioni che entreranno nelle casse biancorosse? In cima alla lista c’è, per mille e un motivo, un freschissimo campione del mondo. «Come suo compagno di squadra, spero di poterlo avere qui. È un giocatore con una grande carriera, esperienza e gerarchia. Tornare in Argentina per giocare nel club che ama e di cui è tifoso è una sua decisione, ma dietro a questa scelta c’è anche la famiglia. Speriamo che possa succedere, confidiamo che il sogno diventi realtà». Prima Martín Demichelis, poi Jorge Brito, Matías Patanian, Nacho Fernández e ora, last but not least, Franco Armani: l’operazione seduzione di Nicolás Otamendi da parte del River Plate è ormai palese e sotto gli occhi di tutti. Si basa sul sogno che il difensore centrale campione del mondo in Qatar ha sempre avuto e che gli gira da tempo nella testa, che torna a ronzare, prepotente, ogni volta in cui analizza il proprio futuro, in cui prova a guardare oltre giugno 2023, quando scadrà il suo contratto con il Benfica. Certo, che Otamendi decida di tornare in Argentina a 35 anni (li compirà tra 11 giorni, il 12 febbraio) non è facile a priori in termini logici: è capitano del club portoghese e sul tavolo i biancorossi hanno messo, da prima del Mundial in Qatar,  una proposta milionaria di rinnovo per una o due stagioni, proposta a cui ha fatto riferimento due giorni fa il suo allenatore Roger Schmidt. Inoltre Otamendi ha dimostrato di avere ancora un livello fisico-tecnico per continuare a divertirsi nell’élite del calcio europeo, nel Benfica o in qualsiasi altro club che disputa la Champions League. Questo urla la logica analisi della situazione ed è pure ciò che pensa il clan del giocatore, a partire da Jorge Mendes, il suo agente. Ogni altro discorso ha a che fare con la passione Millonaria di Ota19 ed è su questa fiamma che il River scommette: una sorta di appello al cuore, Gallina al 150%, di Nico. Ecco dunque che a lui fa riferimento, nella prima richiesta pubblica, quel Demichelis che lo conosce bene dai tempi del Man City. Ecco perché il Consejo del Fùtbol del River, per bocca di Brito assicura che il club farà ogni «sforzo possibile per averlo a luglio». Ed è dunque per questo motivo che Nacho Fernández lo ha titillato dopo il debutto del River in campionato a Santiago del Estero ed è per questo che poche ore fa anche Armani si è unito al coro: «Speriamo che a metà anno Nico possa decidere di venire al River. Noi lo aspettiamo a braccia aperte. Ripenserà a cosa fare a metà anno. Volesse il Signore che un giocatore della sua classe sposi la nostra causa».

Passione mai nascosta

Ma può realmente succedere? «La situazione del Paese e i desiderata della famiglia, al momento non rendono così semplice il buon esito della trattativa, ma lui vuole mettersi la maglia con la Banda», assicura una fonte assai vicina al difensore. Da qui a luglio ci sono 5 mesi: non è difficile immaginare il pressing che, in privato, gli farà anche Enzo Pérez, amico e suo ex compagno sia nel  Valencia sia nel Benfica,  un altro di quelli che lavorano per rendere reale la possibilità che Otamendi diventi il nuovo centrale difensivo del suo River Plate. Suo, sì: perché il giocatore è sfegatato Millonario e non lo nasconde. Mai. Gli esempi non mancano: la sua ultima torta di compleanno con lo scudetto del Rive Plate, gli sfottò in clima Superclàsico con il suo amico Pablo Migliore, l’adesivo sulla valigia con il  9/12, la data dell’iconico trionfo sul Boca Juniors nella finale di Copa Libertadores di Madrid, l’adesivo del Leone con la Banda disegnato negli anni ‘80 da Carlos Loiseau, per tutti Caloi, che cmpeggia sul suo thermos per il mate. Insomma: cinque mesi per far sì che le ragioni del cuore prevalgano su quelle della ragione.

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