Antonio Conte e il Tottenham non si sono lasciati nel migliore dei modi. L'allenatore leccese, ex anche di Juventus e Inter, si è separato dagli Spurs dopo l'eliminazione in Champions League contro il Milan di Pioli e dopo il pareggio per 3-3 contro il Southampton. A prendere il suo posto Christian Stellini, il suo secondo, che sarà affiancato da Ryan Mason fino al termine della stagione. Le cause del divorzio tra Conte e gli Spurs, secondo The Athletic, sarebbero molteplici: la goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stata lo sfogo in conferenza dopo l'ultima partita in Premier League contro la squadra di Selles. Inoltre, il rapporto tra il tecnico e i giocatori sarebbe stato definito "tossico e marcio" da qualcuno di loro, stanchi anche dei suoi allenamenti giudicati "monotoni" e delle sue tattiche troppo "schematiche".
Conte, i motivi dell'addio
Tra le altre cause dell'addio di Conte ci sarebbero anche tensioni con la società dovute a visioni differenti sul mercato: dopo gennaio 2022, quando sono arrivati Kulusevski e Bentancur dalla Juve, il tecnico aveva rilasciato un'intervista in cui definiva il mercato del Tottenham "non facile”. In estate, nonostante gli arrivi di Perisic, Richarlison e Bissouma, le richieste di Conte non sarebbero state soddisfatte pienamente: le sue idee prevedevano anche altri innesti come Bastoni e Hakimi. Successivamente, ecco i problemi per il rinnovo del contratto: i colloqui sono iniziati prima della Coppa del Mondo ma senza giungere ad un accordo soddisfacente per entrambe le parti. L’incertezza sul suo futuro, un clima non più sereno all’interno dello spogliatoio e i rapporti ormai deteriorati con i calciatori e il club alla fine sono state motivazioni rilevanti per la decisione finale.