In un calcio che punta sempre meno sui giovani, c'è chi però fin da tenerissima età riesce a mostrare con personalità le proprie qualità, venendo fuori e incantando. Non sono molti esempi del genere, ma uno di questi è sicuramente Claudio Echeverri.
Classe 2006, ad appena 17 anni sta facendo stropicciare gli occhi in Argentina e, in particolare, ai tifosi del River Plate. L'accostamento degli appassionati argentini, vedendolo giocare, è stato subito uno: Leo Messi. Paragone nato per le qualità palla al piede, la visione di gioco, la rapidità e il ruolo simile, ma anche per la grande personalità mostrata.
Chi è Echeverri, "El Diablito"
I primi passi al Deportivo Lujan, ad 11 anni il provino con il River, che ovviamente supera. E proprio a quell'età arriva in Italia, per il Venice Champions Trophy, un torneo di calcio a 7 riservato alle Under 11 dei migliori club mondiali. Sfida alla Juventus e risultato che recita 1-6 in favore degli argentini. Nel tabellino marcatori Echeverri risulta ben 4 volte. Nelle sei partite giocate, in gol ci va ben 9 volte. Da lì inizia a circolare il suo nome, così come il suo soprannome: El Diablito. Un talento puro, che ha scalato le varie categorie nel River, e convocato post Mondiale anche dal commissario tecnico argentino Lionel Scaloni per evitare un nuovo caso Retegui. Allenamento con la Seleccion in cui Echeverri ha avuto i primi contatti con le leggende della Nazionale: da Angel Di Maria (grandi parole di elogio per lui da parte del Fideo) fino a Leo Messi, con cui ha anche scattato una foto. "Quel giorno. fu indimenticabile. Ho realizzato il mio sogno di incontrare Messi: è il miglior giocatore del mondo, lo ammiro da quando ero bambino": così dopo l'incontro con la Pulce, al quale si ispira e lo paragonano.