Liberté, Egalité, Mbappé. Sui social dell'Esagono il motto nazionale della Repubblica è stato riveduto e corretto dal partito di Kylian, le cui fila s'ingrossano a mano a mano si arroventa il braccio di ferro fra il capitano della Francia e Nasser Ghanim Tubir Al-Khelaïfi, 49 anni, presidente del Psg, da dodici anni inutilmente alla ricerca della Champions League (spese sinora sostenute: 1 miliardo 300 milioni di euro, valutazione per difetto).
Decisamente, questo è un periodo stressante per l'attuale presidente e amministratore delegato di beIN Media Group, presidente del fondo sovrano Qatar Investment Authority, presidente della federazione qatariota di tennis, ex direttore di Al Jazeera Sports, presidente del FC Miami City. Come se non bastasse lo scontro frontale con il secondo teen ager dopo Pelè, capace di segnare in una finale di Coppa del Mondo, ci si è messo pure il maggiordomo Hicham Karmoussi. Questi ha denunciato Al-Khelaifi per alla magistratura parigina per «complicità in tentato sequestro», «tentativo di rapimento»,«complicità in estorsioni», «associazione a delinquere»,«manomissione di testimonianze», «corruzione a pubblico ufficiale», «violazione della privacy»,«violazione del trattamento automatizzato dei dati», «violazione del segreto epistolare».
Sulla scorta di queste accuse, la polizia francese il 13 luglio scorso la polizia ha perquisito la casa di Al-Khelaifi che respinge fermamente ogni addebito. L'inchiesta è in corso. Nell'attesa, il Psg balla sulle punte: cerca Ousmane Dembelé che, però, dice di voler restare al Barcellona. Così, l'unico attaccante a disposizione di Luis Enrique è Hugo Ekiitike, 21 anni, ex Reims, messosi in mostra nella tournée giapponese durante la quale Mbappe è andato in campo. Ma non era Kylian, era il fratello Ethan, 16 anni.
Il premio fedeltà
L'illustre consanguineo, di otto anni più grande, è rimasto in Europa, baccagliando con Al-Khelaifi, finito in un vicolo cieco, lui che, nel 2017, pagò Mbappè 180 milioni di euro al Monaco. Il Real aspetta Kylian da almeno un anno, sapendo che il contratto dell'attaccante con il Psg scadrà il 30 giugno 2024, data dopo la quale egli si libererà a parametro zero. Si capisce perché Il suo presidente non veda l'ora di cederlo adesso: a Perez ha chiesto 200 milioni di euro per il cartellino e potete immaginare la crassa risata di Don Florentino che accarezza l'affare del secolo. Con fare sornione, egli sta alla finestra e guata il Golden Boy 2017 di Tuttosport che ha appena detto no all'Al-Hilal, piombando nella depressione più cupa Al-Khelaifi il quale, per il cartellino aveva sparato altissimo (300 milioni di euro), sentendosi rispondere sì.
Per giunta, i sauditi erano pronti a stipendiare Kylian con 22 euro al secondo, 1.320 euro al minuto, 79 mila euro all'ora, 1 milione e 900 mila euro al giorno, 57 milioni di euro al mese. Moltiplicati per cinque anni, risultano 3 miliardi e 420 milioni di euro. Ci siete ancora? Bene. Sappiate che, nel frattempo ed entro domani alle 24, il Psg deve versare al giocatore 40 dei 180 milioni di euro pattuiti un anno fa, quando Kylian firmò il prolungamento del rapporto, in cambio di 72 milioni di euro lordi e di un bonus una tantum di 180 milioni di euro, la prima tranche dei quali erogabile entro il 31 luglio 2023, alla voce "Premio fedeltà". Paradosso dei paradossi, n'est-ce pas?