Mourinho, l’elogio a Kostic e le solite bordate: “Non la dimenticherò mai"

Mai banale lo Special One, nel corso dell'intervista a "HT Spor" ne ha per tutti: dalle parole postitive per l'ex Juve alla bacchettata a Osimhen

José Mourinho, nonostante l'eliminazione dai playoff per la Champions League, ha iniziato al meglio la sua stagione con il Fenerbahce. Lo Special One ha raccolto sin qui 10 punti in campionato in quattro gare ed è al primo posto davanti ai rivali storici del Galatasaray (avversari il prossimo 21 settembre). Rivali a cui ha lanciato una bordata, ma per questo non è una sorpresa siccome ormai è solito: "Le regole sono uguali per tutti. Non importa chi ci sia in campo. Ronaldo o Messi, Guardiola o Ancelotti, grandi club o piccoli. Non importa. Ma il Galatasaray è visto in maniera differente, va contro la mia natura. Quando guardo le loro partite nota una differenza". Mourinho, però, non ha parlato soltanto di questo perché c'è spazio per il mercato (con l'arrivo di Kostic) e per qualche ferita ancora aperta come la finale di Europa League persa con la Roma. 

Mourinho, l'Europa e il Var

José Mourinho è tornato a parlare, con l'amaro in bocca, dell'Europa persa in finale ai tempi della panchina della Roma: "In quella fatidica notte contro il Siviglia, Var e arbitro hanno deciso che non avremmo dovuto vincere il match. Non hanno visto un fallo di mano lampante per oltre un milione di persone. Anche quando morirò non dimenticherò quella triste notte giallorossa"

Dall'amarezza di quella sera alle parole per uno dei talenti del presente e del futuro, Arda Guler: Per giocare in quel club la personalità è molto importante. I giocatori non possono avere paura. Ancelotti è un grande allenatore, da cui può imparare tanto. Anche giocare con la nazionale turca e giocare in grandi eventi come gli Europei è molto importante perché sente la responsabilità di avere un grande Paese alle spalle. Il club più grande del mondo può avere solo i migliori giocatori del mondo e il Real Madrid sta facendo un lavoro incredibile".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'arrivo di Kostic e l'avversario Osimhen

Lo Special One ha chiuso la sua intervista parlando del mercato e dell'arrivo di Osimhen nel campionato turco: "È un giocatore fantastico. Se il mio club potesse pagare dai 70 ai 75 milioni, lo prenderei! Abbiamo un ottimo rapporto. Tuttavia, non mi piace il modo in cui si comporta in campo, si butta sempre a terra. Gliel'ho detto l'ultima volta che abbiamo giocato, io per la Roma e lui per il Napoli".

Poi ha parlato dell'arrivo di Kostic: "Può giocare come difensore a tre, come terzino ma anche come centrocampista sinistro e, quando necessario, come portiere (ride, n.d.r.). È un giocatore esperto che ci offrirà tantissime soluzioni". A chiudere ha detto due cose sul futuro e la possibilità di allenare una nazionale: "Ho avuto diverse occasioni per allenare una nazionale, ma ho sempre rifiutato. Non so quanto mi piacerebbe aspettare a lungo prima di giocare prestigiosi tornei. Mi sento ancora nel pieno delle forze, al momento non ci penso. Più avanti, chissà...".

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José Mourinho, nonostante l'eliminazione dai playoff per la Champions League, ha iniziato al meglio la sua stagione con il Fenerbahce. Lo Special One ha raccolto sin qui 10 punti in campionato in quattro gare ed è al primo posto davanti ai rivali storici del Galatasaray (avversari il prossimo 21 settembre). Rivali a cui ha lanciato una bordata, ma per questo non è una sorpresa siccome ormai è solito: "Le regole sono uguali per tutti. Non importa chi ci sia in campo. Ronaldo o Messi, Guardiola o Ancelotti, grandi club o piccoli. Non importa. Ma il Galatasaray è visto in maniera differente, va contro la mia natura. Quando guardo le loro partite nota una differenza". Mourinho, però, non ha parlato soltanto di questo perché c'è spazio per il mercato (con l'arrivo di Kostic) e per qualche ferita ancora aperta come la finale di Europa League persa con la Roma. 

Mourinho, l'Europa e il Var

José Mourinho è tornato a parlare, con l'amaro in bocca, dell'Europa persa in finale ai tempi della panchina della Roma: "In quella fatidica notte contro il Siviglia, Var e arbitro hanno deciso che non avremmo dovuto vincere il match. Non hanno visto un fallo di mano lampante per oltre un milione di persone. Anche quando morirò non dimenticherò quella triste notte giallorossa"

Dall'amarezza di quella sera alle parole per uno dei talenti del presente e del futuro, Arda Guler: Per giocare in quel club la personalità è molto importante. I giocatori non possono avere paura. Ancelotti è un grande allenatore, da cui può imparare tanto. Anche giocare con la nazionale turca e giocare in grandi eventi come gli Europei è molto importante perché sente la responsabilità di avere un grande Paese alle spalle. Il club più grande del mondo può avere solo i migliori giocatori del mondo e il Real Madrid sta facendo un lavoro incredibile".

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