
Se prima di leggerlo in questo articolo non avevate mai sentito parlare di Spiesen-Elversberg, o dell'Elversberg, beh, vi si può comprendere. D’altronde parliamo di una cittadina, anzi, meglio, di un paesino di 13mila abitanti della Germania che si trova nella regione del Saarland, al confine con Francia, il Land più piccolo. Si conduce una vita estremamente tranquilla, nelle campagne. Non c’è una stazione ferroviaria, non c’è un hotel.
In compenso ha uno stadio da 10mila posti. Può contenere quasi tutti i cittadini e presto sarà persino abbondante, visto che si sta lavorando all’ampliamento a 15mila. Due anni fa ospitava le partite di Regionalliga dell’omonima squadra locale: nel migliore dei casi faceva 2mila spettatori, in trasferta spesso rimaneva nell’ordine delle centinaia. Ecco, venerdì 10 novembre l’SV Elversberg 07 (nome completo) ha giocato contro lo Schalke 04 alla Veltins-Arena, di fronte a oltre 60mila persone. Ha fatto di più: ha vinto.
Elversberg, una progetto vincente
“Favola calcistica” è la parola più facilmente associabile all’incredibile cavalcava di questa squadra di provincia, che nel giro di due anni è passata da un pubblico di 185 persone (7 novembre 2021, contro lo Stoccarda II, in Regionalliga) a un numero 325 volte più grande. In Zweite Liga. Vale a dire: doppio salto. Due promozioni in fila, dalla quarta alla seconda serie. Bruciare le tappe.
Di favola però c’è poco, perché quello che ha spinto l’Elversberg a diventare una delle realtà più chiacchierate del calcio tedesco non è solo cuore, tenacia e altri aspetti che indubbiamente fanno parte della cultura della società. C’è un progetto serio, un lavoro portato avanti dalla famiglia Holzer, proprietaria del gruppo Ursapharm, alla presidenza da oltre trent’anni, che ha investito nella società e nelle strutture. In una piazza dove non c’è l’ambizione di vincere a tutti i costi, senza pressione, ma con entusiasmo ormai smisurato.
I segreti della crescita: continuità e ambizione
La squadra, invece, è nel segno della continuità: più della metà della rosa è stata rinnovata in sede di mercato, ma i punti cardine sono rimasti gli stessi che nel 2022 hanno conquistato la prima delle due promozioni: il portiere Kristof, i difensori Conrad (capitano) e Neubauer, i mediani Fellhauer e Sahin, l’ala Feil, la punta Schnellbacher. Sono 7 tra i 13 giocatori più utilizzati quest’anno, compongono insieme al portiere Lehmann e alla punta Kevin Koffi (che ha un passato anche in Italia) il gruppo storico.
Continuità negli uomini, continuità nella guida tecnica: Horst Steffen ha accettato di sposare il progetto nel 2018, scendendo di categoria dopo anni a lavorare tra vivai e 3.Liga. Ex centrocampista, oltre 200 presenze in Bundesliga da giocatore tra Uerdingen, Gladbach e Duisburg, con un passato anche nelle nazionali giovanili tedesche, ha portato Spiesen-Elversberg ad essere la città più piccola ad avere una squadra tra i professionisti in Germania.
L’intenzione di questo passo è battere anche il record assoluto della Bundesliga, attualmente dell’Unterhaching, paesino di 25mila abitanti a sud di Monaco. E non è certo un’utopia, visto che dopo 13 giornate è dietro solo di 3 punti rispetto all’Amburgo secondo in classifica. Ad agosto 2022 aveva battuto il Leverkusen 4-3 nel primo turno di Pokal: sembrava il punto più alto, invece è tata solo una tappa intermedia di un percorso incredibile. E non casuale.