Quando Roma e Juve cercavano Xhaka, il leader del Leverkusen di Xabi

All'Arsenal il litigio coi tifosi (poi la pace), con il Bayer è stato la mente e il braccio di Alonso in mezzo al campo. E ha vinto
Quando Roma e Juve cercavano Xhaka, il leader del Leverkusen di Xabi© EPA

“Hai lasciato l’Arsenal e hai vinto qui” gli ha detto Jéremie Frimpong in diretta su Instagram pochi minuti dopo aver conquistato il Meisterschale. Granit Xhaka è riuscito a fare al primo anno al Bayer Leverkusen ciò che in sette anni a Londra ha soltanto potuto sognare, dovendosi ‘accontentare’ di due FA Cup e due Supercoppe, ma senza mai diventare campione nazionale. Lo era stato solo al Basilea nei suoi primi anni di carriera. Ci è riuscito in Germania, da protagonista, prendendosi il riscatto personale dopo un lungo periodo in cui è stato il capro espiatorio delle sconfitte e delle delusioni dei Gunners.

Xhaka, il ‘cattivo’ dell’Arsenal

Dal suo arrivo a Londra per oltre 40 milioni di euro nel 2016, il rapporto tra lo svizzero e i tifosi dei Gunners non è mai stato idilliaco. La sua irruenza in campo non gli è mai stata perdonata e la fascia di capitano gettata a terra nel 2019 uscendo dal campo contro il Crystal Palace - dopo solo un mese in cui l’aveva messa al braccio, in seguito a un voto dello spogliatoio - è stata il punto più basso: insulti, tensioni, scambi poco amichevoli anche sui social. 

Una rottura che non sembrava ricucibile, apparentemente. Invece Xhaka è rimasto a Londra per altri tre anni e mezzo, fino a diventare nuovamente un punto fermo, specialmente negli ultimi due anni sotto la guida di Mikel Arteta, quando ha iniziato a limare anche il numero di cartellini: otto gialli e zero rossi nel 2022/23. Fino a quel momento viaggiava a una media di 11 ammonizioni e un’espulsione all’anno.

Nel 2021 era già sul punto di andare via dall’Inghilterra: era oggetto del desiderio della Roma di Mourinho, che ne voleva fare il perno del suo centrocampo. Anche la Juve lo cercava, alla fine però lo svizzero aveva preferito firmare un rinnovo di contratto con l’Arsenal. Due anni dopo però non ha saputo dire no alla chiamata del Bayer Leverkusen, che gli ha fatto firmare un contratto più lungo e gli ha affidato il ruolo di leader del centrocampo.

Il braccio e la mente di Xabi

La sua attitudine da duro, la sua mentalità, la sua leadership sono state una delle chiavi del successo della squadra di Xabi Alonso. Il classe 1992 è stato mente e braccio del suo allenatore, che gli ha affidato le chiavi del centrocampo e fatto leva sulla sua esperienza e sulla sua mentalità per portare nello spogliatoio uno spirito più battagliero. Riuscendoci alla perfezione.

Xhaka è stato il vero e proprio leader, irrinunciabile: è il giocatore più utilizzato in campo in questa stagione. Inevitabile: il suo approccio ha fatto la differenza. Anche nell’ultima partita della stagione, è stato sostituito quando già il risultato era acquisito e si è comunque fatto sentire con l’arbitro per una punizione su cui il Werder Brema aveva guadagnato qualche metro di troppo. Lottatore fino in fondo. E finalmente anche vincente.

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