E ora chiamatelo Bayern NOnaco: Tuchel restituisce l'umiliazione e ora è caos

Gli esoneri, le pretese la poca pazienza nei confronti dei tecnici e il peso del dover vincere: la panchina dei bavaresi è un tabù

Cosa hanno in comune Xabi Alonso, Julian Nagelsmann, Ralf Rangnick e Thomas Tuchel, oltre ad essere degli ottimi allenatori? Semplice: tutti quanti hanno deciso di non allenare il Bayern Monaco nella stagione 2024/25. Quattro proposte, quattro rifiuti: nessuno dei tecnici citati ha deciso di sposare a causa della squadra più titolata di Germania per quella che sarà la prossima stagione.

Sentirsi una seconda scelta non piace a nessuno, figurarsi una terza o addirittura una quarta. Non era un segreto che il Bayern volesse piazzare immediatamente il colpo Xabi con netto anticipo, ma ancora prima della vittoria del titolo con il Leverkusen il basco ha fatto capire le sue intenzioni: rimanere un altro anno all’ombra della croce della Bayer per proseguire la sua crescita, rimandando al 2025 ogni discorso sul futuro.

Così la società si è mossa su Nagelsmann, che però aveva di fronte anche una possibilità di un rinnovo con la Germania e considerando le ottime prospettive che aveva con la federazione ha optato per questa ipotesi. Rangnick, terza scelta, aveva già un contratto fino al 2026 con l’Austria e ha deciso di rispettarlo. Si è provato a chiedere a Tuchel di restare, ma dopo qualche discussione (“di cui non rivelerò il contenuto”, ha dichiarato il diretto interessato) ha scelto di rispettare l’accordo preso a febbraio e andare via a fine stagione, con un anno d’anticipo sulla scadenza del contratto.

Perché nessuno vuole allenare il Bayern?

Ma come è possibile che nessuno sembra volersi sedere su una delle panchine con maggiore appeal mondiale? I precedenti recenti, tanto per cominciare, non sono certo incoraggianti: da Guardiola in poi sono stati esonerati in tre, Ancelotti, Kovac e Nagelsmann, più i divorzi non semplici con Flick e lo stesso Tuchel. Tutti rimasti per meno di due anni, nonostante avessero firmato contratti di durata ben più lunga.

La dirigenza del Bayern, d’altronde, è tra le più pretenziose al mondo, perché non basta solo vincere il campionato: bisogna farlo mostrando un gioco che entusiasmi il pubblico e allo stesso tempo stabilire gerarchie che non scontentino i senatori dello spogliatoio, il cui peso è sicuramente più forte che in altre realtà.

Tutto ciò si tramuta in una scarsa pazienza dimostrata a più riprese dai fatti, con il peso dei successi da ottenere che ha spesso finito per costringere i tecnici a trovare compromessi che non si sono poi rivelati positivi. 

Inoltre, la possibilità che nel 2025 si liberino sia Xabi Alonso che (forse) Jürgen Klopp renderebbe a questo punto di fatto un lavoro “a breve termine” quello di chi inizierebbe quest’estate, come se fosse un traghettatore. Ragion per cui probabilmente Rangnick e Tuchel hanno fatto altre scelte. E ora avanti un altro: il casting continua.

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