Vedere il Bayer Leverkusen inanellare cinque vittorie consecutive in tutte le competizioni non dovrebbe essere una grande notizia, visto che l’anno scorso una striscia simile, o più lunga, è stata centrata per cinque volte durante tutta la stagione. Ma sappiamo bene che il 2023/24 della squadra di Xabi Alonso non è stata normale, visto che ha perso una sola partita, la finale di Europa League contro l’Atalanta. Replicare un rendimento del genere sarebbe stato più che folle, ma alla luce di una classifica di Champions League che li vede al sesto posto assoluto con 10 punti e in piena corsa per entrare tra le prime otto, oltre alla terza piazza in Bundesliga, non si può certo dire che i Werkself non stiano rispettando le attese.
Leverkusen, l’esame della conferma
Rispetto allo scorso anno il Bayer è riuscito nella cosa più difficile: non vendere nessuno dei pezzi pregiati protagonisti della cavalcata che è valsa il primo Meisterschale nella storia del club. Sono partiti soltanto Adam Hlozek (Hoffenheim) ed Odilon Kossounou (Atalanta), entrambi alla ricerca di un ruolo di maggior rilievo dopo essere stati più che altro dei comprimari nella stagione del titolo. Per il resto, l’ossatura si è mantenuta la stessa, anzi, sono stati aggiunti elementi in grado di dare maggior profondità, come Aleix Garcia a centrocampo, Martin Terrier sulla trequarti o Nordi Mukiele tra difesa e fascia destra. Giocatori anche di una certa esperienza, non solo giovanissimi come Jeanuel Belocian, anche lui preso dal Rennes, ma per 15 milioni (classe 2005).
Un cambiamento radicale di pensiero che è stato trainato ovviamente da Xabi Alonso, il quale già prima della fine della scorsa stagione aveva dichiarato di voler restare in Germania almeno per un altro anno per poter crescere ancora di più, prima di fare un salto praticamente annunciato su una panchina più prestigiosa e pesante — ogni riferimento al Real Madrid non è puramente casuale. Il Leverkusen ha affrontato la stagione per provare a vincere ancora: missione quasi impossibile in Champions League, complicatissima in Bundesliga, visto che la gestione della doppia competizione, come previsto, è diversa rispetto all’anno scorso, quando il cammino europeo è stato più che agevole da portare avanti.