È iniziato il braccio di ferro tra Pochettino e il Real Madrid

Il tecnico: «Ho appena rinnovato col Tottenham, ma il calcio è pieno di sorprese»
È iniziato il braccio di ferro tra Pochettino e il Real Madrid© Marco Canoniero

BARCELLONA (Spagna) - C'eravamo tanto odiati. Non è di certo un segreto che tra Florentino Pérez e Daniel Levy non corra buon sangue. Le ultime due volte che il numero uno del Real Madrid si è, infatti, ritrovato a negoziare con il capo del Tottenham, sono stati dolori. Soprattutto per lo spagnolo. E già, perché dire di no al Real Madrid è quasi impossibile. E questo lo sa bene anche Levy che, però, ha reso la vita impossibile al presidente galáctico che sia con Luka Modric, nell'estate del 2012, che con Gareth Bale, l'anno successivo, è stato obbligato a scucire fino all'ultimo centesimo esatto dal businnessman inglese.

NIENTE CLAUSOLA Un osso duro non solo con gli altri presidenti, ma anche con i suoi stessi calciatori: sia il centrocampista croato che l'attaccante gallese, infatti, sono stati costretti a chiedere il transfer request. Ed è per questa ragione che a Madrid sanno bene che non sarà semplice strappare agli spurs il loro allenatore. E già, perché è proprio Mauricio Pochettino il tecnico scelto da don Florentino per il dopo Zidane. E, del resto, sin dai tempi in cui allenava l'Espanyol, l'argentino era già stato associato, in più di un'occasione, alla panchina merengue. Un'operazione che fino a sei giorni fa avrebbe avuto un esito scontato quanto rapido. E già, perché prima di firmare il rinnovo del proprio contratto, che lo lega al club inglese fino al 2023, Pochettino aveva una clausola di rescissione che, invece, non è più prevista dal nuovo accordo. Questo vuol dire che senza il sì di Levy non si va da nessuna parte.

SPAZIO ALL’IRONIA - Ieri mattina, Pochettino è tornato a Barcellona per presentare la propria biografia e non ha potuto fare a meno di affrontare la questione. E lo ha fatto con ironia: «Attenzione, Daniel è uno che morde». Scherzi a parte, il tecnico argentino ci ha tenuto a sottolineare come a Londra stia bene e che per il momento l'unica cosa sicura è che tornerà in Inghilterra: «Sono molto felice al Tottenham e per questo ho firmato un nuovo contratto. Il progetto è spettacolare e c'è tanto entusiasmo. Il calcio, però, ti sorprende ogni giorno, mettendoti alla prova con circostanze inattese». Ed è per questo motivo che non si può mai dire mai: «Cosa succederà in futuro? Beh, questo proprio non lo so». Come a dire che, in questo momento, la sua porta è chiusa, ma non a chiave.

LÖW DICE NO Molto più categorico, invece, Joachim Löw. Il commissario tecnico della Germania ha, infatti, escluso in maniera decisa che possa essere lui il sostituto di Zizou al Santiago Bernabeu: «È un’ipotesi da scartare assolutamente. In questo momento non mi importa nient’altro che il Mondiale». E la verità è che i campioni d’Europa non possono di certo aspettare la fine della Coppa del mondo prima di annunciare il loro nuovo allenatore. La novità di ieri è che il quotidiano As ha tirato in ballo Massimiliano Allegri: «Il tecnico della Juventus piace molto ai dirigenti del Real Madrid e i suoi metodi possono adattarsi allo stile di gioco della squadra».

 

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