Il Clasico è del Real: 2-1 al Barcellona e aggancio all'Atletico

La squadra di Zidane si prende la vetta: scavalcati i catalani, attesi dalla finale di Coppa del Re contro l'Athletic (0-0 con l'Alaves). Nelle altre gare vittorie per Levante (0-1 a Eibar) e Cadice (0-1 a Getafe)
Il Clasico è del Real: 2-1 al Barcellona e aggancio all'Atletico© Getty Images

MADRID (Spagna) - Il Real Madrid non si ferma più e Zidane 'prende' momentaneamente il 'Cholo' Simeone in vetta alla classifica della Liga. Lo fa grazie al 2-1 rifilato al Barcellona sul prato amico del 'Di Stefano', con i 'blancos' più forti delle assenze e capaci di prendere in largo con un primo tempo di altissimo livello, chiuso avanti di due reti grazie a un eurogol di Benzema e una punizione di Kroos con deviazione a beffare ter Stegen. Dopo un palo di Messi (forse al suo ultimo 'Clasico') i 'blaugrana' si svegliano nella ripresa e tornano in corsa con Mingueza (60'), ma si arrendono nel recupero quando il nuovo entrato Moriba colpisce la traversa. Il successo vale al Real il sorpasso sui catalani (ora a -1) e il momentaneo aggancio all'Atletico Madrid capolista (e atteso domani dalla trasferta sul campo del Betis).

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Real micidiale in contropiede

Reduce da 9 risultati utili consecutivi in campionato (7 vittorie di cui le ultime tre di fila), il Real arriva al 'Clasico' numero 245 (considerando solo le gare ufficiali) galvanizzato dal 3-1 rifilato nell'andata dei quarti di Champions al Liverpool, steso da una doppietta di Vinicius con in mezzo la rete di Asensio escluso a sorpresa da Zidane in favore di Valverde. La mossa dà subito ragione al tecnico francese, che privo di mezza difesa (out Varane per Covid oltre a Sergio Ramos e Carvajal, infortunati come il fantasista Hazard) conferma il 4-3-3 con Lucas Vazquez terzino destro: è proprio uno 'strappo' di Valverde infatti a tagliare in due al 13' il Barcellona, apertura a destra per Lucas Vazquez e cross basso per capitan Benzema che anticipa tutti col tacco e sblocca il match con un gol da copertina. Un copione che si ripete per tutto il primo tempo, con i 'blaugrana' schierati col 3-5-2 (fuori Griezmann con Dembélé al fianco di Messi) e impegnati in uno sterile possesso nella metà campo dei 'blancos', feroci invece nel ripartire con la velocità di Vinicius che al 25' costringe al giallo Araujo. Il fallo dal limite dell'uruguagio concede una chance a Kroos: punizione calciata col destro e deviazione di Dest, che beffa il portiere ter Stegen con Alba che di testa non riesce a respingere la palla sulla linea. Sotto di due gol il Barcellona non cambia strategia e rischia il tracollo al 34': verticalizzazione di Modric per Vinicius che va via in campo aperto e poi crossa con l'esterno in area, dove Valverde incrocia col destro e colpisce il palo con ter Stegen poi strepitoso sul tap-in di Lucas Vazquez (costretto poi al 42' a lasciare il posto a Odriozola dopo un duro contrasto con Busquets). Il grande 'assente' è Messi (a secco da sei 'clasicos') che decide però di 'materializzarsi' a un passo dal riposo: sinistro a giro direttamente da corner e palla a stamparsi sul secondo palo dopo aver superato Courtois.

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Al Barça non basta Mingueza

La ripresa inizia con una pioggia intensa, Griezmann al posto di Dest e un Barcellona ora schierato con il 4-4-2, con Dembélé esterno destro. Il cambio di assetto fa bene ai 'blaugrana' che inoltre alzano ritmo e intensità, raccogliendo i frutti al 60': Jordi Alba crossa dalla sinistra, velo aereo di Griezmann e zampata con l'esterno di Mingueza che riapre la partita e la 'accende'. Immediata infatti la reazione del Real (dentro Asensio per Valverde), che spinge a sinistra con Mendy: cross e quasi autogol di Araujo che si salva in corner deviando sul palo. Dopo una chance non sfruttata da Kroos però è il Barcellona stavolta a ripartire e a chiudere il contropiede è un sinistro a lato di Messi, steso però al momento di calciare da Nacho (diffidato e ammonito, salterà il prossimo match): la 'Pulce' si incarica della punizione ma la calcia sulla barriera. Ora sono continui i cambi di fronte e prima del finale i tecnici fanno le loro mosse: Zidane getta nella mischia Isco, Marcelo e Mariano (fuori Kroos, Vinicius e Benzema), Koeman risponde con Moriba per Araujo e poi con Braithwaite per Dembélé e Trincao per Pedri. Ci si aspetta un finale da brividi e invece è la stanchezza a prendere il sopravvento, Braithwaite chiede a gran voce un rigore per una mezza spinta di Mendy e poi non accade quasi più niente fino al 90', quando Casemiro stende Mingueza al limite dell'area e si prende il secondo giallo con conseguente espulsione. È l'occasione buona per Messi, che col sinistro aggira la barriera ma non ci mette abbastanza forza per impensierire davvero Courtois. Il Barcellona si riaccende, dopo un contropiede sprecato dal madridista Marcelo (che si fa recuperare da Mingueza) non inquadra la porta di testa Braithwaite, mentre al 94' è la traversa a fermare la palla su uno splendido destro di Moriba. È l'ultimo brivido per Zidane, che può festeggiare la vittoria e almeno una notte in vetta alla classifica in attesa del ritorno dei quarti di Champions contro il Liverpool. Poco tempo a disposizione del Barcellona invece per leccarsi le ferite, perché tra sette giorni c'è da giocare una finale di Coppa del Re.

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Athletic, pari aspettando la finale

Quarto pari di fila in campionato per l'Athletic di Bilbao, che sette giorni dopo la sconfitta con la Real Sociedad nella finale della Coppa del Re edizione 2020 (rinviata di un anno causa Covid) e a sette giorni da quella di quest'anno contro il Barcellona non riesce a superare in casa l'Alaves penultimo della classe. Uno 0-0 deludente per la squadra di Marcelino, che può avere qualche rimpianto per la traversa colpita al 17' da Morcillo e per le occasioni sprecate da Sancet (21') e dell'ex torinista Berenguer (89'), oltre che per la grande parata di Pacheco su Nunez (83'), ma deve anche 'ringraziare' il Var che vede il fuorigioco di Joselu annullandone il gol segnato di testa prima del riposo (annullata invece per un tocco di mano quella segnata al 58' dal suo compagno Lejeune). Un punto che lascia l'Athletic nell'anonimato di metà classifica e che serve poco all'Alaves, a cui non è bastato il cambio in panchina (all'esordio Calleja, arrivato dopo l'addio di Abelardo) per ritrovare la vittoria che manca ormai da otto turni.

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Il Levante stende il fanalino di coda Eibar

Non va meglio all'Eibar ultimo della classe, battuto in casa dal Levante (ormai salvo a 12 punti dal terz'ultimo posto) capace di capitalizzare al massimo la rete segnata da De Frutos a un passo dal riposo: imparabile per Yoel il colpo di testa dell'esterno ospite nel recupero del primo tempo. Inutile poi la reazione dei padroni di casa, che nella ripresa hanno reclamato invano un rigore per un presunto tocco di mano di Morales (non rilevato dal Var) e hanno visto il portiere ospite Aitor respingere una insidiosa conclusione di Pozo (69').

Eibar-Levante 0-1: tabellino e statistiche

Cadice, colpo salvezza a Getafe

Colpo salvezza intanto per il Cadice, che espugna il Coliseum Alfonso Pérez di Getafe e si allontana forse definitivamente dalla zona calda della classifica, portandosi a +9 sull'Elche terz'ultimo e sconfitto ieri sul campo dell'Huesca. A regalare tre punti d'oro agli andalusi nello scontro diretto l'autorete di Timor, che al 64' ha centrato involontariamente la propria porta aumentando i rimpianti dei padroni di casa per le occasioni non sfruttate dai vari Mata, Cucurella, Arambarri e Aleñá. Un ko pesante per il Getafe, che resta con soli quattro punti di vantaggio sulla zona retrocessione.

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