Barcellona, Laporta: “Pjanic? Se va venduto è meglio che giochi…”

Il presidente dei blaugrana ha fatto il punto sulla drammatica situazione economica del club: "Problemi anche con il Camp Nou"
Barcellona, Laporta: “Pjanic? Se va venduto è meglio che giochi…”© EPA

BARCELLONA (Spagna) - Il presidente del Barcellona Joan Laporta ha recentemente tenuto una conferenza stampa sulla grave situazione finanziaria del club. Senza fare troppi giri di parole Laporta ha fatto un dettagliato punto della situazione : "La prima mossa della nuova dirigenza è stata chiedere un prestito ponte di 80 milioni di euro, altrimenti non avremmo potuto pagare gli stipendi. C'è stata un'errata politica sui salari della squadra che ha fatto molti danni: i giovani avevano contratti brevi e i veterani avevano contratti lunghi - aggiunge - C'erano problemi anche al Camp Nou, per risolverli abbiamo speso 1,1 milioni e grazie a questi soldi abbiamo potuto riaprire lo stadio".

Laporta: "Rifinanziamento a 560 milioni"

Non solo gli stipendi ed il Camp Nou ma complessivamente il Barcellona sta navigando in brutte acque tra patrimonio in negatici ed ingenti perdite, come spiegato dal presidente: "È stato necessario un rifinanziamento da 560 milioni, all'1%. Abbiamo perdite per 468 milioni, l'impatto del Covid ne ha causate per 91 milioni. Il Barcellona ha un patrimonio netto negativo di 491 milioni, è una situazione delicata che ci ha costretti a lavorare con i revisori appositi per dimostrare ai nostri creditori di poter andare avanti con noi. Il debito bancario è salito a più di 600 milioni".

Laporta su Pjanic e gli altri esuberi

"L'obiettivo di ridurre i 200 milioni di stipendi è variato. Scommettiamo su La Masía, che ci permetterà di entrare nel modello che vogliamo. Non contempliamo la vendita di giocatori con un alto valore di mercato, a meno che non siano inseriti nei piani della direzione sportiva. Pjanic, Umtiti, Coutinho e Collado fuori dai convocati? Sono decisioni sportive. Se volessimo venderli sarebbe meglio se giocassero per farli vedere, ma sono decisioni esclusivamente sportive".

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